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Da: Forza Italia Ferrara

A stretto giro dall’omicidio di Cinzia Fusi e dalla fiaccolata di sensibilizzazione sul terribile fatto di Copparo, il nostro territorio registra un caso altrettanto drammatico che ha coinvolto un’altra donna, Atika Gharib, a Castello d’Argile.

Pur con tutta la diffidenza che contraddistingue il neonato governo M5S-PD, partendo da basi politiche tra loro così differenti e storicamente poco coese, mi auguro che quella della violenza sulle donne continui a essere un punto focale su cui mantenere l’attenzione per dar seguito alla Legge sul Codice Rosso approvata definitivamente a luglio scorso. Dar seguito su questi punti a mio avviso significa impegnarsi a tutti i livelli istituzionali tra prevenzione ed educazione dei più giovani, fino al contrasto degli abusi sin dalle prime segnalazioni da parte di soggetti deboli.

Una nota non positiva relativa al presente Esecutivo riguarda il tema delle Pari Opportunità. Alla vigilia della formazione del Governo Caterina Mazzella, presidente nazionale di Fidapa (associazione nazionale delle donne impegnate nelle arti e professioni) aveva scritto al Presidente Giuseppe Conte per chiedere una pari rappresentanza di genere all’interno del Consiglio dei Ministri, anche in ottemperanza all’obiettivo 5 dell’Agenda ONU 2030 sullo sviluppo sostenibile. Nei fatti, ancora una volta, le donne pagano una presenza limitata a 7 donne su 21 componenti.

La strada da percorrere in difesa dell’uguaglianza è ancora lunga, se è vero che, prima ancora delle competenze dei singoli ministri, la maggior parte dei media, a seguito del Giuramento, si è soffermata su forma e taglio del vestito della responsabile del Dicastero dell’Agricoltura e non sulle tematiche che dovranno essere messe in campo. “Sciocchezze”, sarà il commento di tanti, ma se non ci si dissocia da queste forme di giudizio, diventa problematico poi affrontare, a cascata, questioni più rilevanti, dalla parità di retribuzione alla difesa contro abusi e violenze sulle donne.

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