Paralisi degli amanti, dolore della suocera e tunnel carpale: quando le mani dolgono
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La mano ha una mobilità in perenne e delicato equilibrio e ha un sistema complesso di legamenti e muscoli legati alle ossa, un uso intenso la affatica e crea le premesse perché smetta di funzionare correttamente.
La mano è un organo straordinario, tra i più complessi del corpo umano, composta da 27 ossa, 18 muscoli, 24 tendini, tre grossi vasi, tre tronchi nervosi oltre a un grande numero di piccoli vasi e terminazioni nervose.
Almeno qualche volta è successo di percepire una mano addormentata, è una sensazione molto sgradevole e si prova anche una difficoltà di movimento. Sono molteplici le cause di questo disturbo. Da una banale pressione dovuta ad una cattiva posizione durante il sonno a disfunzioni della cervicale. Generalmente sono cause periferiche legate alla compressione del nervo a livello del braccio o della mano in zone fortemente limitate da strutture ossee o legamentose. Sappiamo che la mano ci permette di attuare tutti i movimenti e di percepire il tatto e le altre sensazioni come il calore e il freddo attraverso tre nervi del plesso brachiale del tratto cervicale; inoltre ogni nervo si distribuisce in maniera diversa in ogni parte della mano e può essere oggetto a pressioni e compressioni.
Iniziamo dal nervo radiale, la manifestazione più frequente di una compressione di questo nervo è che a livello dell’avambraccio determina una insofferenza parziale o totale del sollevamento della mano, disturbo che viene definito “mano cadente”. I francesi l’hanno chiamato “paralisi degli amanti” come se fosse determinata dalla continua compressione dovuta alla permanenza della testa della donna sul braccio dell’uomo durante il sonno. Ma evidentemente capita anche a chi dorme solo, basta che abbia, per esempio, una cattiva abitudine di porre l’avambraccio sotto il cuscino e dormirci sopra. E’ sempre un disturbo temporaneo che si risolve scuotendo la mano.
Molto più frequentemente la causa è la compressione del nervo mediano al polso, la cosiddetta sindrome del tunnel carpale: si addormentano le prime tre dita della mano ed il fastidio con formicolio è veramente fastidioso, rende difficile anche il dormire. Dopo il fastidio giunge il dolore, veramente invalidante, con l’avvenuta impotenza funzionale, cioè la difficoltà ad eseguire piccoli movimenti anche di prensilità. Sono le donne ad essere maggiormente colpite di questo disturbo perché i fattori scatenanti sono legati al continuo lavoro della mano che favorisce aderenze e limitazioni con compressione del canale dove passa il nervo. Nella donna ci possono anche essere fattori come un assetto ormonale alterato o una tiroidite, comunque è importante non sottovalutare nulla.
Da ultimo il nervo ulnare, può essere compresso sia a livello del gomito che del polso. È una fastidiosa sensazione di scossa elettrica che dal gomito si propaga alla mano oltre a dare un deficit della forza e della sensibilità alle ultime due dita della mano. Ad una compressione, anche se di più lieve entità, dello stesso nervo è legata un fastidio che tutti conosciamo come “dolore della suocera”, esso si manifesta quando si sbatte il gomito ed è dovuto al fatto che il nervo scorre superficialmente a questo livello. Meno frequente, la compressione a livello del polso determina deficit neuro-motorio sempre alle ultime due dita nonché una mancata sensibilità a livello dello spazio tra dito e dito. Entrambi questi due ultimi casi sono dovuti alle cattive posizioni o a microtraumi continui, ad un uso smodato e del mouse e il relativo appoggio del gomito non corretto durante le ore prolungate al computer.
Consigli
Tra i semplici accorgimenti da poter subito mettere in pratica ci sono alcuni esercizi di stretching e, a livello generale, l’attenzione a migliorare la postura per diminuire lo stress muscolare e i conseguenti spasmi. Un esercizio di stretching molto efficace per prevenire e alleviare velocemente il dolore, in particolare del tunnel carpale è il seguente:
1. braccia in avanti, palmi rivolti come se si spingesse il muro (polso spinge all’indietro);
2. braccia in avanti rilassate;
3. pugno chiuso, forte
4. sempre con il pugno chiuso, ruotare il polso all’ingiù;
5. rilassare e scuotere le braccia per concludere l’esercizio.
Ogni posizione va mantenuta per 5 secondi circa.
L’osteopatia al servizio della vostra salute!

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Nuccio Russo
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