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da: ufficio stampa “Gruppo del Tasso”

Il sodalizio tra GialloFerrara e NebbiaGialla si consoliderà sabato prossimo nel centro di Argenta; quando lo scrittore Paolo Roversi, direttore artistico del Suzzara Noir Festival, presenterà il suo nuovo Solo il tempo di morire (Marsilio, 2015), alle 18, ospite della libreria Giralibri. E ad affiancarlo, alla Vincent & Jules di Tarantino, ci sarà Matteo Bianchi, direttore artistico del festival estense, dedicato al giallo d’autore. Festival che, a un mese dal debutto, continua a far parlare di sé in tutta la provincia, da Copparo a Comacchio, sino ai confini ravennati, con l’intenzione di riportare la letteratura contemporanea d’azione nei piccoli centri, dove si sono conservati la curiosità e il gusto dell’immaginazione.
La copertina del libro si distingue in vetrina per il rosso annerito, consunto, di una Milano corrotta in cui non comanda nessuno, e dietro qualche bel visino serpeggiano gli affari di Mafia e Camorra. “Lontano dagli occhi, lontano dal cuore?” No, proprio nei mesi inaugurali di Expo non va scordato il riciclo di denaro che la metropoli del Nord Italia subisce da decenni, specialmente alle spalle dei micro esercenti intorno al centro. Lo stile pulp e scattante di Roversi, che mescola i dialoghi agli inseguimenti, è in grado di alternare a tradimenti e battute sboccate gli squarci del reale in cui il lettore vorrebbe rifugiarsi, tanto si sente a suo agio. Le “brutte facce” che si contendono la piazza lombarda possiedono ognuna il proprio sogno terribile e ambizioso: Faccia D’Angelo – non a caso – il Catanese e il bandito dagli occhi di ghiaccio si contendono la supremazia con le rispettive cosche. E la vicenda si snoda a perdifiato dal 1972 al 1984, per mezzo di brevi capitoli quasi fossero le svolte dell’infinita tangenziale milanese. Droga, bordelli e qualche esplosione colorano un romanzo che ricorda, da un lato, l’eccitazione del videogame seriale GTA, dall’altro la maestria di Romanzo Criminale; un cocktail servito tiepido, però, senza mai perdere di vista il lato umano, quello che il denaro e l’eroina levano dal sangue dei più deboli.

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