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BORDO PAGINA
Paolo Orsatti, manager della cultura: “Ferrara preferisce i morti, dell’arte contemporanea non si cura”

Da molti anni protagonista a Ferrara, come art director e promotore di numerose iniziative artistiche e culturali, Paolo Orsatti – particolarmente sensibile all’innovazione – oltre che manager è egli stesso apprezzato artista.

Facciamo uno uno zoom retrospettivo sulle sue attività?
Da circa vent’anni produciamo eventi d’arte e cultura in questa bella città, i cui meriti risalgono al Rinascimento relativamente al valore della cultura e dell’arte. Brevemente: l’ottava edizione della “Biennale Internazionale d’Arte di Ferrara”; “FeComics&Games”, la grande fiera per un percorso nel mondo dei cartoons e dei cosplayers; “Giardini Estensi”, una due giorni dedicati al modo del verde e della cultura sostenibile; infine, l’ultimo evento in fase di progetto, “La Guerra del Sale”, una rievocazione storica della guerra fra Ferrara e Venezia a cavallo del Cinquecento. L’“Idearte Gallery”, il nostro punto d’incontro per artisti emergenti, “produce non stop” mostre d’arte con artisti emergenti ma di comprovata qualità.

Tra avanguardia e arte contemporanea è il focus essenziale, esatto? L’avanguardia oggi?
L’avanguardia oggi non esiste, è la fine di un’epoca in cui l’arte poteva essere il volano della cultura. Abbiamo una babele di linguaggi che non fanno altro che replicare il passato dopo la stagione della videoarte, della perfomance e del concettuale non vi sono novità degne di nota.

Tra le iniziative quali sono secondo te le più rilevanti?
La “Biennale di Venezia” ci prova, Vincenzo Trione è un grande art-curator, possiede la stoffa per indagare nei meandri oscuri dell’espressione estetica.

Ferrara città d’arte o mito?
La città degli Estensi produce moltissimo, ma in termini di arte contemporanea è vicina allo zero assoluto. Preferisce i morti, a cui dedica spazi, rassegne e risorse.

Lavori in corso e progetti futuro prossimi?
Puntiamo a fletterci su ciò che l’attuale crisi economica ci impone. Lavorare con artisti “validamente emergenti”, ma che decidono di diffondere la loro arte a prezzi molto, molto bassi, rinunciando alla presunzione di salire velocemente l’Olimpo della celebrità.

Nota biografica:
Paolo Orsatti – Ferrarese, animatore e manager della cultura, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e al Dams; vanta un significativo passato come artista, si dedica alla realizzazione di eventi d’arte in spazi di particolare rilevanza storica (varie mostre d’arte in alcune città d’Italia ed al Castello Estense di Ferrara). Innovatore e pianificatore di nuove visioni estetiche e promotore di artisti emergenti. Attualmente è l’animatore della “Biennale Internazionale d’Arte di Ferrara” giunta all’ottava edizione, è responsabile della “Idearte Gallery” di Ferrara in qualità di art dealer ed art advisor. È Presidente dell’associazione culturale Ferrara Pro Art, costituita a Ferrara nel 1997, attorno alla rivista “Palco”, come associazione no-profit con una propria sede operativa e relativo spazio espositivo. Suo principale fine è quello di promuovere iniziative ed eventi nel vasto e multiforme ambito dell’arte, della cultura e dell’estetica. L’associazione ha ottenuto l’iscrizione al registro delle associazioni di promozione sociale, riconoscimento ufficiale della Regione Emilia Romagna. La Pro Art favorisce, cura e realizza con notevole impegno e serietà avvenimenti di particolare rilievo, privilegiando un contenitore di grande valore storico: il castello Estense di Ferrara, ove ha realizzato in questi anni decine di mostra d’arte. È presente sui principali social network.

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Roby Guerra



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)