Palazzo Prosperi Sacrati, cantiere perenne: colpa di soldi (pochi) e idee confuse
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Il progetto Interno Verde ha dato la possibilità, sabato e domenica scorsi, di scoprire i bellissimi giardini nascosti di Ferrara, permettendoci di curiosare tra edifici storici e case private. Ma tra le tante sorprese, un luogo ci ha spezzato il cuore, a causa della situazione di abbandono in cui si trova ancora oggi. Perché Palazzo Prosperi Sacrati versa in queste condizioni?
Del meraviglioso edificio rinascimentale voluto da Ercole I d’Este nel 1493 resta ben poco. Oltre alle demolizioni avvenute nel tempo, nei luoghi in cui ora sorge il liceo Ariosto, il Palazzo è stato lasciato a se stesso, una sorta di cantiere.
“Gli ultimi lavori – ci spiega la professoressa Silvana Onofri, presente durante le due giornate di Interno Verde come volontaria Arch’è-associazione culturale “Nereo Alfieri”– furono fatti prima del terremoto. Venne tolto il pavimento in cemento messo dopo i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e fu abbattuto il solaio. Molto probabilmente questi lavori hanno salvato l’edificio perché averlo alleggerito ha permesso che non subisse danni con le scosse”.
Il Palazzo è stato aperto al pubblico nelle condizioni in cui si trova da allora, con l’erba della corte interna tagliata per l’occasione e le zone pericolanti contrassegnate da barriere. È stato anche possibile percorrere la scalinata fino al piano superiore, in cui si possono ammirare i lavori iniziati. Prima del terremoto fu eseguita anche una campagna stratigrafica, per capire se fossero presenti ancora gli affreschi sotto le mura intonacate. Si è scoperto che, sotto lo strato bianco della parete, la stanza conserva ancora le decorazione originarie.
Proprietà del Demanio fino al 2000, il Palazzo Prosperi Sacrati è stato ceduto al Comune di Ferrara in seguito ad una permuta. Dopo quattro anni dal terremoto finalmente c’è stata l’assegnazione di finanziamenti per i fondi post-sisma di un milione di euro.
“I primi lavori – spiega l’architetto Natascia Frasson, responsabile dell’unità operativa Servizi Beni Monumentali – dovrebbero iniziare nel 2018 e serviranno per avviare un intervento di consolidamento e miglioramento sismico agendo sulle strutture dell’edificio, rendendolo più performante. Si lavorerà anche sulla volta, perché l’obiettivo è quello di cercare di renderlo visitabile in alcune giornate”.
I fondi stanziati, però, non bastano a finanziare l’intero restauro del Palazzo, che è su tre livelli ed è interamente decorato. Il primo investimento fatto, prima del terremoto, permise la costruzione del coperto, per evitare che l’acqua si infiltrasse nell’edificio, e l’apertura della volta, che era fortemente dissestata. Il progetto Arcus del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo permise la campagna stratigrafica, che portò alla luce le decorazioni.
Per un restauro totale servirebbero circa dieci milioni di euro ma il Comune dovrebbe anche decidere cosa farne.
“A seguito dei lavori che faremo con i finanziamenti – continua l’architetto Frasson – il Comune dovrà decidere la destinazione che vorrà dare a questo edificio”.
I costi di manutenzione e gestione di un museo sono alti e il Comune di Ferrara, città già piena di spazi museali, potrebbe avere difficoltà a gestirne un altro. Ma come utilizzare un luogo storico e affascinante come Palazzo Prosperi Sacrati senza snaturarne la natura e il valore?
Nell’attesa di sapere come agirà il Comune per restituire l’edificio ai cittadini, chi vorrà potrà visitarne i giardini nelle giornate del 24 e 25 settembre con l’associazione Arch’è, durante le Giornate Europee del Patrimonio istituite dal MiBACT.
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Chiara Ricchiuti
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