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Aggiornato al 18 ottobre (prima pubblicazione 26 settembre)

“Paesaggi d’acqua” è il titolo della mostra a cura di Lucio Scardino visitabile fino a sabato 26 ottobre 2019 alla galleria Fabula Fine art (via del Podestà 11, Ferrara). Alle pareti della galleria, nel cuore del centro storico di Ferrara, è esposta una carrellata di disegni e dipinti dedicati al fiume Po.

Mostra “Paesaggi d’acqua” a cura di Lucio Scardino – visita con Vieri e Simone Quilici ( foto GioM)

Una sequenza di opere e di autori che ha anche il sapore di un lascito, una sorta di sintesi per immagini, nomi e cognomi dell’universo culturale e artistico che circonda il curatore di questa mostra. Perché Lucio Scardino, critico d’arte, editore, appassionato studioso e collezionista di opere legate in particolare al territorio emiliano e a tematiche specifiche di mitologie a lui care, mette qui in fila una serie di lavori della sua collezione, tutti legati al fiume Po, interpretato da artisti a lui vicini attraverso tre diversi filoni.

Lucio Scardino ritratto nella casa a Lido di Classe, in Romagna (foto GioM)

Alle pareti, dunque, quadri, sculture e bozzetti che mostrano il fiume Po nella sua versione paesaggistica più classica, fatta di argini, chiatte e golene; poi c’è la serie di opere dove la narrazione palustre acquisisce un sapore fantastico e immaginario, legato a figure che popolano leggende e tradizioni locali; infine, la ricostruzione fatta da artisti che rileggono in maniera tutta personale il mito classico, quello che identifica il Po con l’antico Eridano raccontato dalla mitologia greca e all’interno delle cui acque precipita il più giovane dei figli del dio Elio, Fetonte, che – giovane e avventato – perde il controllo del carro del Sole avvicinandosi troppo alla Terra fino a perdersi in uno schianto mortale.

Simone e Vieri Quilici vicino alla xilografia di Mimì Quilici Buzzacchi intitolata “Al canale Boicelli (foto GioM)

Fuori catalogo, rispetto a questa sequenza di opere messa a punto da tempo [clicca sul link per leggere l’anticipazione], si è aggiunto un quadro che è un omaggio alla memoria di Gabriele Turola [clicca sul nome per leggere l’articolo a lui dedicato], artista ferrarese recentemente scomparso. È a lui che Lucio Scardino dedica l’esposizione. Un omaggio e un ricordo che si concretizzano in una tempera su tela, dove Turola ritrae Scardino stesso con le modalità giocose e fantasiose tipiche della sua opera.  Ecco allora il “Luccio Scardino”, la tela che vede il critico d’arte rappresentato con pinne e squame, che lo rendono protagonista di questo universo di acqua dolce nello stile surreale e colorato che contraddistingue il pittore, nato a Ferrara il 13 agosto 1945 e morto negli ultimi giorni di questo agosto 2019.

“Ritratto di Lucio Scardino” di Gabriele Turola

La mostra – spiega il critico – è articolata in “una quindicina di opere sul Po che vanno dall’inizio del ’900 ai giorni nostri”. Neanche a dirlo “non si tratta di una mostra di cartoline illustrate, ma di un insieme che alterna opere d’arte moderna, come l’interpretazione concettuale rievocativa del mito di Fetonte (autrice Rita Da Re); poi si possono ammirare acquerelli degli argini o rappresentazioni di opere idrauliche come la xilografia “Al canale Boicelli” di Mimì Quilici Buzzacchi (1927); il disegno rievocativo del mito delle ‘anguane’, con una di quelle sirene che la leggenda vuole che popolino le acque dolci e le rive fluviali tratteggiata nel ‘Notturno sul Po’ realizzato da Oreste Forlani attorno al 1905″.

Opera in rame di Nicola Zamboni dedicata alla laguna di Comacchio in mostra

Sintetica eppure naturalistica in maniera immediatamente riconoscibile la versione palustre realizzata dal maestro scultore Nicola Zamboni, autore in collaborazione con Sara Bolzani anche del monumento a Garibaldi e Anita [clicca sul titolo per vederlo] che si trova a Porto Garibaldi (Comacchio) e a quello composto da decine di donne in bicicletta come omaggio alle “Mondine” [clicca sul titolo per vederlo] allestito davanti all’ingresso dell’ospedale di Bentivoglio (Bologna). In rame anche la versione lagunare in esposizione ora a Ferrara, dove l’ossido naturale del metallo rievoca le tinte verdi-azzurre delle acque. Una lettura concettuale del Po è, infine, quella contenuta nell’opera di Daniele Cestari: “Qui – fa notare il curatore della mostra – il fiume è condensato in una striscia color smeraldo, unica traccia di colore sulla carta che riproduce la facciata di Porta Paula. In questo punto di ingresso a Ferrara, infatti, è stata rinvenuta un’antica barca che testimonia la presenza del corso d’acqua nei secoli passati, anche se ormai si trova all’asciutto da tempo”.

“Da Porta Paola una volta scorreva il fiume”: opera di Daniele Cestari per mostra di Lucio Scardino

La rassegna pittorica di interpretazioni e letture di questi luoghi di terra e di acqua ha il patrocinio del Garden Club di Ferrara, con il quale Scardino ha già collaborato con una conferenza dedicata proprio al paesaggio padano.

“Paesaggi d’acqua” a cura di Lucio Scardino 27 settembre-26 ottobre 2019, galleria Fabula Fine Artvia del Podestà 11, Ferrara. Ingresso libero.

[articolo aggiornato il 14 ottobre 2019 in seguito alla visita di Simone e Vieri Quilici, rispettivamente nipote e figlio dell’artista Mimì Quilici Buzzacchi di cui è in mostra un’opera e il 18 ottobre 2019 in seguito alla proroga dell’apertura della mostra fino al 26 ottobre (anziché al 15 ottobre)]

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


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