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Piazza Castello stracolma! E’ una bella notizia. Forse la pacchia per Salvini e la destra
sta finendo. Vedremo. Intanto registriamo alcuni fatti. Il movimento delle ‘sardine’ è
nazionale. Le parole d’ordine delle imponenti manifestazioni sono chiare e forti:
contro l’odio, la guerra tra poveri la vincono i ricchi, chiediamo alla politica serietà e
responsabilità, basta con il populismo intollerante e violento, siamo antifascisti e i
valori della Costituzione sono la nostra guida.

Giustamente, i partiti del centro-sinistra partecipano, ma fanno attenzione a non strumentalizzare.
Quando nascono movimenti di questa portata bisogna interpretarli bene. La scintilla che li porta alla
ribalta è sempre occasionale. Ricordiamo Nanni Moretti che anni fa gridò alla piazza:
“Con questi dirigenti non vinceremo mai!”. Da lì nacquero i ‘girotondini’.
Oggi, è stato l’arrogante e spavaldo Salvini ad eccedere e a suscitare la reazione delle prime
‘sardine’ a Bologna. Hanno, poi, preso il largo nel mare grande delle cttà di tutto il
Paese. Vuol dire che sotto la cenere le braci erano accese. Il messaggio è indirizzato
a tutta la politica. Contro l’avversario ben individuato: la destra. Polemico verso il
campo diviso e rissoso della sinistra.

Rispettarne l’autonomia non significa non esprimere gratitudine a chi sta organizzando manifestazioni in tutto il paese.
E non ci esime, a noi vecchi militanti di una sinistra in crisi e stanca, di auspicare che questa
energia fresca e tranquilla diventi decisiva per vincere le elezioni del 26 gennaio.

Unità nella diversità per non consegnare la civile Emilia-Romagna a chi ospita nelle
proprie manifestazioni i fascisti di Forza Nuova e CasaPound. Ma ciò che si è
sedimentato nel profondo della società in questi anni ci fa sperare in una possibile
riscossa di più lunga durata. Vedremo.

Intanto casualmente, ieri a Ferrara, è avvenuto un confronto significativo.
In mattnata, una cinquantina di militanti di Forza Nuova erano al Grattacielo con le cupe,
tragiche e tristi bandiere nere.
In serata, migliaia e migliaia di giovani e persone di ogni età hanno manifestato con
serenità esibendo colori di ogni tipo e simboli gioiosi. E’ un buon inizio e di buon
auspicio. Eravamo stanchi della replica della stessa scena. Salvini chiuso in un teatro
a tenere un comizio. Fuori qualche Centro Sociale incendiava auto o si scontrava con
la polizia. La musica è cambiata. I suonatori, lo spartito e il pubblico fanno ben
sperare in una scena nuova.
Per dirla con un autore della mia giovinezza: “Ben scavato, vecchia talpa!”

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Fiorenzo Baratelli

È direttore dell’Istituto Gramsci di Ferrara. Passioni: filosofia, letteratura, storia e… la ‘bella politica’!


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it