Ospedale di Comacchio, Lusenti: “Decisioni frutto di un percorso democratico e partecipativo”
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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna
Bologna – “La decisione della Conferenza Territoriale Socio Sanitaria conclude un percorso partecipativo che ha coinvolto tutti gli attori interessati e sancisce una programmazione definitiva che, a tutela della popolazione del territorio, andrà realizzata in tutte le sue parti”. Queste le parole dell’assessore regionale alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti a proposito dell’ospedale di Comacchio, che aggiunge: “Voglio inoltre assicurare la popolazione che sono prive di fondamento le ipotesi di depotenziamento dell’ospedale del Delta”.
La programmazione sanitaria nazionale e regionale dell’ultimo triennio prevede espressamente, a garanzia della sicurezza dei cittadini e della sostenibilità complessiva del sistema sanitario pubblico, la riorganizzazione della rete ospedaliera secondo il modello Hub & Spoke, lo sviluppo delle aree di degenza per intensità di cura e la riconversione delle strutture in Ospedali di Comunità. La rete assistenziale del territorio deve prevedere forme di integrazione strutturate, dove si sviluppano le Case della Salute, superando punti assistenziali non appropriati, quali i Punti di primo intervento.
“In quest’ottica, negli ultimi due anni – spiega l’assessore – sono state accelerate le azioni di traduzione delle politiche d’integrazione tra i diversi livelli di assistenza (territoriale e ospedaliera) e tra i diversi livelli di assistenza ospedaliera, nonché le innovazioni organizzative di processo pertinenti all’ambito ospedaliero”.
Principi e logiche di sistema che sono illustrati nelle delibere di programmazione regionali, nel ‘Piano strategico e di sostenibilità per la provincia di Ferrara 2013-2016’, e che è stato illustrato dalle direzioni generali delle due Aziende sanitarie ferraresi al livello regionale e approvato dalla Conferenza Territoriale Socio-Sanitaria nella seduta del 26 giugno 2013. Proprio questa sede rappresenta per norma di legge, il luogo istituzionale nel quale la collettività, attraverso la voce dei propri rappresentanti, condivide il processo di programmazione, apportando quel valore aggiunto che scaturisce dal corretto confronto democratico, un processo di concertazione che è consuetudine della Regione Emilia-Romagna.
Nel Piano è stato previsto un ridisegno della funzione delle strutture più piccole che devono essere integrate nell’assistenza territoriale. In queste strutture verrà assicurata una costante assistenza infermieristica mentre quella medica sarà affidata ai titolari dell’assistenza medica di base. Il sistema di emergenza-urgenza è stato ormai da anni orientato agli Hub di Area Vasta per l’alta specializzazione, all’Hub provinciale di Cona per le restanti funzioni di II livello e agli ospedali di I livello di Cento e del Delta.
Come previsto dalla legislazione della Regione Emilia-Romagna, è la Conferenza Territoriale Socio Sanitaria l’organo deputato alla approvazione della programmazione. Così è stato nel territorio provinciale dove è stato discussa e approvata in via definitiva fin dal febbraio 2012 la pianificazione che comprendeva, fra le altre azioni, la chiusura del Punto di primo intervento di Copparo. A questa è seguita la già citata Conferenza del 26 giugno 2013 con l’approvazione del Piano strategico provinciale, in cui era previsto, tra l’altro, il superamento dei Punti di Primo Intervento di Bondeno e Comacchio.
Proseguendo coerentemente con le strategie regionali la Direzione dell’Azienda Usl, nella fase della disattivazione del Punto di primo intervento di Comacchio, ha prima di tutto garantito la sicurezza dei cittadini, ulteriormente rafforzata dalla presenza contemporanea, nella sede del presidio, di due mezzi medicalizzati, di un’ambulanza con personale infermieristico dell’Azienda e di un’ambulanza convenzionata con autisti soccorritori di Comacchio Soccorso. Infine è stata sviluppata l’assistenza primaria all’interno della struttura di Comacchio con la presenza dei medici di medicina generale.
Il percorso democratico del confronto prevede che le informazioni relative ai contenuti e alle modalità della programmazione siano rappresentati anche in sede locale: Comitati di Distretto, Consigli Comunali aperti, Commissione Speciale Sanità, luoghi nei quali i Sindaci sono sempre presenti. Puntualmente, la Direzione dell’Ausl ha portato a termine, nei tempi e nei modi coerenti con i processi di programmazione e delle fasi di approvazione, anche questi passaggi.
“Anche la Regione è più volte intervenuta, ascoltando ed interloquendo nelle sedi istituzionali e tecniche. Mi auguro – conclude Lusenti – che poche voci fuori dal coro che per ora non consentono appieno la realizzazione della programmazione dell’Azienda non privino la popolazione di quei livelli assistenziali che in Emilia-Romagna sono postulato fondamentale nell’azione di governo e che non possono essere disattesi”.
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