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In un mondo complesso, connesso e inter-relazionato, dove il ruolo del petrolio assume importanza sempre maggiore (anche se, in realtà, questa importanza strategica è sempre esistita), vi sono alcune letture interessanti che analizzano scenari sempre più articolati e in continua evoluzione. E’ ormai chiaro a tutti come la presenza di nuovi paesi produttori alla ribalta stia già alterando irrimediabilmente gli equilibri geopolitici del mondo. Per questo è importante fare un’attenta analisi delle mappe energetiche del pianeta, e conoscerla bene. Equilibri e attori sono cambiati: il vecchio cartello dell’OPEC trova rivali nelle repubbliche indipendenti dell’ex U.R.S.S., che hanno avviato importanti progetti di estrazione delle risorse naturali energetiche, o nella stessa Russia che, dopo l’era eltsiniana di grandi privatizzazioni, ha progressivamente riportato sotto il controllo dello Stato la maggior parte dei colossi energetici russi.

Il petrolio rappresenta, e rappresenterà sempre di più, la variabile strategica con cui pilotare le scelte di politica interna ed estera, di chi consuma, di chi produce e di chi vede (e lascia) transitare gasdotti e oleodotti nei propri territori. Lo si comprende oggi con la situazione-crisi russa, per non parlare del Nord Africa o dell’Iran. Questa risorsa strategica e i suoi nuovi scenari sono, e saranno, una variabile destinata a stravolgere il ruolo del Mediterraneo, anello di congiunzione tra i gasdotti russi e gli oleodotti di un’Africa già controllata dai cinesi e in forte sconvolgimento politico-culturale. E non solo. La chiamano anche la politica del petrolio.

copertina del volume petrolio
Il volume Petrolio. la nuova geopolitica del potere (Excelsior 1881, 2011)

Una di queste interessanti e dettagliate letture, utili per capire le regole di questo “grande gioco” (anche se è del 2011, la sua attualità è evidente) è sicuramente il saggio “Petrolio, la nuova geopolitica del potere”, composto di 8 capitoli e scritto da un eminente docente universitario massimo esperto di relazioni internazionali, il professor Giancarlo Elia Valori.

Il volume ripercorre e delinea il ruolo di petrolio e gas negli scenari economici e produttivi mondiali, attraverso un’analisi precisa e attenta della geopolitica mondiale di produttori e consumatori. Quest’ultima, definita, con precisione, come “l’insieme delle relazioni che esistono tra la condotta di una politica di potenza sviluppata sul piano internazionale e il quadro geografico in cui essa si esercita”, è oggi lo strumento essenziale per comprendere i fatti che ci circondano quotidianamente. Il suo ruolo viene estremamente enfatizzato e rilanciato, ove si consideri che le oscillazioni del prezzo del petrolio al barile determinano trasferimento di risorse ma anche, e soprattutto, di potere e pressione geopolitica dai compratori ai venditori.

Giancarlo Elia Valori
Giancarlo Elia Valori

L’analisi contenuta nel testo si concentra su numerose questioni: sul terrorismo internazionale, sulle rotte dei rifornimenti (attuale il problema posto da vie quali lo Stretto di Hormuz), sui dati relativi alle riserve reali o presunte di fonte energetiche, oltre che sulle politiche finanziarie, sui prezzi e sui vari orientamenti strategici dei Paesi produttori. Un’attenzione particolare è posta ai movimenti che hanno portato alle primavere arabe, da cui emerge che qui l’elemento religioso non ha avuto alcun ruolo reale ma dove, piuttosto, un’ondata forte di cambiamento e un’accresciuta coscienza della popolazione hanno portato una nuova aria che, d’altro canto, potrà comportare tensioni anche più forti sulle risorse energetiche. Di fronte a un disordine generalizzato del mercato, i costi delle principali fonti di energia sono comunque in aumento, anche se a ondate più o meno cicliche. Le difficoltà e criticità che emergono, ed emergeranno, nel panorama generale, sono principalmente dovute a richieste crescenti in termini di energia, da parte dei Paesi emergenti quali Cina, India e Brasile e i costi in aumento della prospezione di nuove fonti. Particolare attenzione è data alla “geopolitica delle pipeline”, con capitolo dedicato al ruolo di Israele, oltre che ai sistemi petroliferi iraniani e russi e al nodo asiatico.
Uno sforzo di collaborazione congiunta e una strategia comune per aree regionali dovrebbero essere rinforzati nel futuro, con un ruolo, pertanto, fondamentale riconosciuto alle politiche pubbliche e alla cooperazione multilaterale e sovranazionale in tema di energia.

Giancarlo Elia Valori, Petrolio, la nuova geopolitica del potere, Excelsior 1881, 2011, pp. 245.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.


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