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Da: Antonio d’Antoni, CGIL Emilia-Romagna

La trattativa tra Direzione aziendale e delegazione sindacale inerente la chiusura dello
stabilimento Celanese di via Marconi, annunciata dalla società nel mese di Luglio 2020, non si è
putroppo ancora conclusa e proseguirà nei prossimi giorni nella sede istituzionale della regione
Emilia Romagna.
Celanese è una importante multinazionale che ha acquisito il gruppo Softer a fine 2016 e produce
nel sito ferrarese, con 67 lavoratori diretti, oltre ai lavoratori dell’indotto, materiali dedicati
all’automotive per le più importanti case automobilistiche mondiali.
Celanese a distanza di tre anni e mezzo ha posto in vendita lo stabilimento ferrarese che è stato
oggetto di interesse da parte di diverse società che operano nel settore della gomma e delle
materie plastiche.
L’operazione, approdata nelle sedi istituzionali, era stata condivisa tra le parti, dinanzi al Sindaco di
Ferrara e all’Assessore regionale alle attività produttive, nelle sue finalità poiché volte a garantire
nel debole territorio industriale ferrarese la continuità produttiva del sito e la salvaguardia al suo
interno di tutte le maestranze impiegate.
Obiettivo prioritario e condiviso, dunque, garantire alla comunità estense la salvaguardia del sito e
l’occupazione dei lavoratori.
Tra le offerte pervenute, Celanese ne ha scelte tre in quanto interessate non solo alle produzioni e
ai macchinari, ma anche a garantire la continuità produttiva del sito e l’interesse per le
maestranze.
Operazione questa che ad oggi non risulta chiara alla parte sindacale che non è stata informata dei
contenuti industriali delle offerte e nemmeno dei nomi delle tre società selezionate.
La delegazione sindacale nel corso dell’ultimo incontro tra le parti, avvenuto in data 28 Dicembre
u.s., ha ricevuto la comunicazione, direttamente dalla direzione aziendale, che Celanese avrebbe
intensificato le trattative di vendita con la società offerente che avrebbe proposto l’acquisizione
dello stabilimento con una piccola parte delle maestranze, accantonando come poco credibile
l’offerta di acquisizione con assorbimento di tutti i lavoratori presentata da almeno una delle altre
due società offerenti.
Il prossimo incontro si terrà dunque nell’autorevole sede istituzionale della regione Emilia
Romagna dove la delegazione sindacale chiederà alla parte aziendale che, prima di ogni
avanzamento delle operazioni inerenti la vendita dello stabilimento, venga fatta chiarezza in
merito alle motivazioni di scelta del potenziale acquirente e agisca in coerenza con gli obiettivi
prioritari già definiti e condivisi che sono, lo ribadiamo: garantire la continuità produttiva del sito e
la salvaguardia al suo interno di tutti i suoi lavoratori.

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