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“I sindacati debbono capire che la musica è cambiata!” Questo dice il presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi. Evitiamo, per ora, di considerare il significato politico di questo tono tra il minaccioso e il paternalistico. Chiediamoci: quale sarebbe, di grazia, la nuova musica che piace al nostro Presidente? Beh, un po’ di note le conosciamo… Ma forse un aiuto per capire meglio lo spartito che si sta preparando ce lo può dare il ‘Verdini-pensiero’ contenuto in un lungo articolo de “La Repubblica”. Qualcuno si chiederà: ma cosa c’entra Verdini? C’entra, c’entra…
Cominciamo. Ecco la lettera che Verdini ha inviato a Berlusconi prima di lasciarlo dopo essere stato il suo braccio destro e aver condiviso tutto del ventennio sciagurato che va da Mangano alla condanna per evasione fiscale del suo ex capo: “Caro Silvio, la politica moderna è leadership. Prima c’eri tu, ora c’è Renzi. Hai quasi ottant’anni e non puoi competere. Sarà lui a governare l’Italia per i prossimi dieci anni”. Dopo il divorzio ecco quindi il nuovo amore di Verdini: “Ho giurato a Matteo che costruiremo assieme il partito della Nazione.”
Il suo gruppo si sta ingrandendo, al punto da chiedere e ottenere altri due nuovi uffici a Palazzo Giustiniani. “E chi ci ferma!”, dice ai suoi fedeli l’ex macellaio toscano. E poi spiega il motivo di tanto successo: “Tutti mi chiedono cosa ci guadagnano a venire con me. Gli rispondo che sono il taxi. Vuoi rimanere al potere? Solo io ti conduco in dieci minuti da Berlusconi a Matteo”. Perché i suoi vecchi amici di FI assistono muti a questo spudorato cambio di casacca? Forse la spiegazione è nelle parole sibilate su Twitter dall’ex ministro Saverio Romano, uno dei collaboratori di Verdini: “Gli amici di Fi usino cautela parlando di Denis. Verdini conosce la loro biografia e mantiene riserbo”. Fermiamoci qui, perché l’aria si sta facendo pesante e le parole…inquietanti.
Domanda: è questa la nuova ‘musica’ che si sta preparando? Forse ci saranno smentite. Di sicuro a Renzi questa ‘confessione’ darà fastidio per tanta suprema schiettezza e chiarezza. Resta il fatto che Verdini dice a voce alta ciò che sta succedendo tutti i giorni da quando è uscito da FI e se la intende a meraviglia con Luca Lotti per aggiornare il pallottoliere delle votazioni che tengono in piedi il governo.
Colgo l’occasione per interloquire con l’amico Giorgio Bottoni che, quasi ogni giorno, pensa di mettere in difficoltà i critici di Renzi rivolgendo la domanda: che alternativa proponi a Renzi? Non ho problemi a rispondere: innanzitutto stare dalla parte della decenza. Perché, parafrasando il vecchio socialista Pietro Nenni, se un uomo come Verdini parla bene di ‘questo’ Pd vuol dire che c’è qualcosa di sbagliato nella politica che fa il suo leader. Caro Giorgio, proprio non ti sfiora mai qualche dubbio al riguardo? È una domanda retorica, perché so bene che le adesioni ai leader che hai man mano sostenuto nella tua lunga militanza politica (che ti auguro di prolungare ancora per tantissimi anni) sono state sempre granitiche.

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Fiorenzo Baratelli

È direttore dell’Istituto Gramsci di Ferrara. Passioni: filosofia, letteratura, storia e… la ‘bella politica’!


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it