Non avrei mai pensato di ritrovarmi a dover sentire di un’altra guerra con gli americani più o meno “indirettamente” coinvolti.
La vita riserva proprio un sacco di sorprese.
Tuttavia le sorprese non sono mai sorprese vere e proprie, soprattutto quando c’è di mezzo chi – da circa un secolo – è sempre stato un po’ “il capo del cazzo e della merda” (cit.).
Non mi pare dunque il caso di spendere parole su Erdogan, anche perché sembra già di suo un po’ una bestemmia traslitterata male.
Se certe cose accadono ci sono delle spiegazioni e le spiegazioni – in questo mondo così prevedibile – sono sempre quelle.
Mi si perdoni dunque questo fare un po’ tranchant ma mentre scrivo il mio umore è un po’ quello che è.
La trancho dunque brevemente e via con un pezzo della settimana forse un po’ banale ma perfetto per questi giorni, per i prossimi e per quelli passati e immagino – purtroppo – anche futuri.
Cordiali saluti.
I’m so bored with the Usa (The Clash, 1977)
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