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Il cuore infranto. Oggi si è consumata una tragedia, un doppio omicidio e un suicidio che fanno indovinare disperazione e chissà cosa, tenute nascoste in questo angolo poco noto e stupefacente della città di Ferrara: la piazzetta privata intitolata ai fratelli Bartolucci. Una piazzetta segreta che sfugge alle mappe di Google e che pure dista pochi passi da piazza Municipale e dal Duomo.
Un luogo imbucato e strano, così come – ora – dissimulata e strana suona la tragedia che lì dentro si stava caricando per arrivare a consumarsi questa mattina presto.
Il tempo qui sembrava essersi fermato; e invece no, ha eroso muri e fasti di un’epoca passata, scorticando le anime che continuavano a viverci. Un campanello d’allarme che ci dice anche un po’ quante cose non vanno sotto la superficie di dignitoso benessere che ancora tiene in piedi una comunità logorata da drammi personali, dove spesso la miccia che accende il detonatore è di carattere economico.

Vigili del fuoco in piazzetta Bartolucci: frame del video su sito de La Nuova Ferrara

Su Estense.com c’è scritto che stamattina verso le 6,30 “un uomo – Galeazzo Bartolucci – si è tolto la vita con un colpo di pistola, dando contemporaneamente atto a quello che sembra un duplice omicidio e suicidio: in una delle abitazioni di piazzetta Fratelli Bartolucci, data alle fiamme nel mattino, ci sono altri due corpi che al momento, paiono essere quelli della moglie e del figlio Giovanni”. Galeazzo – si legge sul giornale online – era “proprietario del negozietto di antiquariato situato nella piazzetta privata della famiglia, che oggi avrebbe dovuto subire lo sfratto”. Insieme con il ritrovamento del corpo senza vita segnalato alla polizia in via Boccacanale Santo Stefano, “i vigili del fuoco sono stati allertati dal fratello, Pirro Bartolucci, per del fumo che usciva proprio da un locale di fianco al negozietto” arrivando alla scoperta “di due corpi nel piano superiore – sulla carta dichiarato inagibile dopo il terremoto, nella realtà vissuto dai Bartolucci – che, stando ai primi riscontri, dovrebbero essere quelli di Giovanni e sua madre”.

Senso di disperazione. Pensiero di non averci pensato.
Nel piccolo articolo uscito tempo fa su Ferraraitalia il ricordo di cose passate e il rimpianto di non avere colto il presente per cercare in qualche modo di cambiarne la rotta. Cliccare qui per leggerlo: Piazza sperduta

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Giorgia Mazzotti

Da sempre attenta al rapporto tra parola e immagine, è giornalista professionista. Laurea in Lettere e filosofia e Accademia di belle arti, è autrice di “Breviario della coppia” (Corraini, MN 1996), “Tazio Nuvolari. Luoghi e dimore” (Ogni Uomo è Tutti Gli Uomini, BO 2012) e del contributo su “La comunicazione, la stampa e l’editoria” in “Arte contemporanea a Ferrara” sull’attività espositiva di Palazzo dei Diamanti 1963-1993 (collana Studi Umanistici UniFe, Mimesis, MI 2017). Ha curato mostra e catalogo “Gian Pietro Testa, il giornalista che amava dipingere”.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it