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Da: Il Turco

Bilancio positivo e grande entusiasmo. Ilturco: «valutiamo la richiesta di replicare in primavera»

«Più di 3500 persone hanno partecipato a Interno Verde e a giudicare dai complimenti arrivati e dai commenti entusiasti che stiamo leggendo online, 3500 persone felici: è un traguardo che nemmeno speravamo e che ci riempie di gioia». La soddisfazione si mescola allo stupore nel racconto dei ragazzi de Il turco, l’associazione che nel weekend ha aperto 38 giardini del centro storico ferrarese, convogliando l’interesse degli abitanti e di numerosi turisti. L’idea di rintracciare i giardini più suggestivi e curiosi, contattare i loro proprietari e organizzare la manifestazione è nata più di un anno fa, a Bologna, ispirata dal festival “Di Verde in Verde”, curato dall’importante Fondazione Villa Ghigi – 2mila visitatori alla prima edizione, 4.500 alla terza e ultima. «Non immaginavamo di avvicinarci a numeri così alti – raccontano Martina Stevoli e Licia Vignotto, coordinatrici del progetto – ma ci siamo resi conto nelle ultime settimane che la città probabilmente aveva bisogno di un momento come questo. Un momento in cui la curiosità di poter passeggiare tra gli alberi, che di solito si intravedono solo spuntare oltre i muri di cinta, è un elemento fondamentale, ma in fondo anche un pretesto: la nostra impressione è che Interno Verde sia stato vissuto così intensamente perché ha rimesso in contatto gli abitanti con la città, e tra di loro. Per un paio di giorni si sono trasformati tutti in turisti, con le mappe in mano per cercare il tasso secolare, il melograno degli estensi. Si è risvegliata la meraviglia. Le vecchie strade, a cui dopo tanto tempo nessuno presta più attenzione, sono state attraversate con uno sguardo nuovo. La città intera è stata compresa per ciò che è: uno straordinario museo diffuso e a cielo aperto, la cui bellezza si può cogliere solo attraverso la relazione, facendo comunicare le varie “sale” di cui dispone».

La collaborazione dei proprietari dei giardini è stata straordinaria: in tanti hanno accolto i visitatori spiegando la storia delle piante presenti, raccontando quando e come è nata la cornice verde in cui eccezionalmente ci si poteva fermare a chiacchierare, offrendo tazze di caffè e ceste di mele, organizzando per l’occasione tornei di ping pong e partite a scacchi.
Oltre ai giardini privati, Interno Verde ha permesso di visitare palazzi e monumenti storici solitamente chiusi. Gli interni maestosi di Palazzo Prosperi-Sacrati e Giulio d’Este, come l’esclusivo ed elegante loggiato del Tennis Club Marfisa, per un weekend sono diventati patrimonio collettivo. «Niente di tutto questo sarebbe stato possibile senza l’impegno dei giovani coinvolti con il progetto youngERcard, dei volontari di Legambiente e del gruppo Scout Ferrara 3: uno staff composto da 85 persone preparate e accoglienti, la bella atmosfera che si è respirata in questi giorni la si deve innanzitutto a loro».

Già da domani Ilturco comincerà a ragionare sulla prossima edizione, chiesta a gran voce da tanti visitatori che vorrebbero replicare in primavera. Proseguirà in parallelo la gestione avviata nell’aprile 2016 del coworking di via del Turco 39, e si impegnerà per sviluppare nuovi progetti da realizzare nel medio e nel lungo periodo.

«L’associazione – spiega il presidente Riccaro Gemmo – è nata per valorizzare lo spazio privato abbandonato o sottoutilizzato, per sensibilizzare la comunità al rispetto e alla cura del patrimonio storico, artistico e naturalistico di cui dispone. Continueremo su questa strada, ancora più motivati dal grande interesse riscontrato, sperando di rinnovare la fiducia che partner come il Garden Club Ferrara e sponsor come Zerbini Garden ci hanno voluto accordare, quando ancora nessuno ipotizzava una simile risposta di pubblico».

Interno Verde è stato patrocinato dal Comune di Ferrara e dall’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna. Sostenuto inoltre dal vivaio Zerbini Garden, dall’istituto di credito Emilbanca, dalla società di servizi internet GooMobile, dall’azienda di materiali edili Silla, dalla cooperativa di commercio equosolidale Altraqualità, dall’hotel Santo Stefano, dall’enobar Maracaibo. La sua realizzazione è stata possibile grazie alla partecipazione attiva di numerosi enti, associazioni e imprese: Arci, Ascom, Centro Idea, Cinema Boldini, Contrada San Paolo, Doc Green, Fai Giovani, Garden Club, Geometrica.Botanica, Ibs – Libraccio, Legambiente, Lipu, Listone Mag, Museo archeologico nazionale di Ferrara, Musei civici di arte antica di Ferrara, Nuova Terraviva, Orto Botanico di Unife, Punto3, Scout Ferrara 3, Teatro Ferrara Off, Urban Center, youngERcard.

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