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da: ufficio stampa Coldiretti

Coldiretti, salvi i 41 prodotti Dop e Igp e i 305 prodotti tipici dell’Emilia Romagna.
Progetto dei Consorzi Agrari per una filiera mangimi certificata no-Ogm

La libertà di non coltivare Ogm, sancito definitivamente dall’Unione Europea al termine del semestre di presidenza italiana, è un fatto importante in particolare per l’Emilia Romagna e per i suoi 41 prodotti agroalimentari a denominazione d’origine e i 305 prodotti iscritto all’albo dei prodotti tradizionali. E’ quanto afferma Coldiretti Emilia Romagna nel commentare positivamente il via libera finale dell’Europarlamento alla direttiva che consentirà ai Paesi membri dell’Ue di limitare o proibire la coltivazione di organismi geneticamente modificati (Ogm) sul territorio nazionale, anche se questi sono autorizzati a livello europeo.
“E’ una decisione – ha commentato il presidente di Coldiretti Emilia Romagna, Mauro Tonello – che rispetta innanzitutto la volontà dei cittadini, il 76 per cento dei quali (in pratica 8 su 10) si oppongono al biotech nei campi. In secondo luogo tutela i prodotti tipici che sono la vera ricchezza della nostra agricoltura famosa in tutto il mondo, ma che viene spesso insidiata dalle multinazionali del biotech che vorrebbero la diffusione dei semi transgenici”.
Per l’Italia gli organismi geneticamente modificati in agricoltura – ricorda Coldiretti Emilia Romagna – non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy. Secondo una analisi di Coldiretti, nell’Unione Europea, nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque Paesi, su ventotto, a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 seminati nel 2013, la quasi totalità dei quali in Spagna (136.962 ettari).
“Una agricoltura senza Ogm – afferma Tonello – è fondamentale per la nostra biodiversità e la distintività dei nostri prodotti che sono il vero patrimonio del made in Italy. Per questo i Consorzi Agrari dell’Emilia Romagna, in raccordo con quelli di tutta Italia – ha detto Tonello – stanno realizzando nel settore dei mangimi, uno dei più a rischio contaminazioni, una filiera certificata no-Ogm per aziende agricole e allevamenti. I Consorzi Agrari andranno anche oltre: da tre anni stanno infatti sperimentando un nuovo sistema per combattere le aflatossine del mais contro cui gli Ogm sono di fatto impotenti”.

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