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Oggi due buone notizie

Articolo pubblicato il 20 Settembre 2021, Scritto da Francesco Monini

Tempo di lettura: 1 minuto


Le belle notizie sono rare. Non so bene il perché – ho solo qualche sospetto – ma fare un giornale significa raccontare tutti i giorni brutte notizie.

E non si può dare tutta la colpa al XXI Secolo, alla globalizzazione o al riscaldamento globale. Quando il capitalismo non aveva ancora il turbo e il liberismo non aveva bisogno di preporre il neo, c’erano sempre sfruttamento, profughi e femminicidi.

Due bruttissime notizie anche nelle ultime settimane, giorni, ore (questo quotidiano ne ha scritto ampiamente)

Uno. La GKN Driveline di Campi Bisenzio (e altre aziende furbette hanno seguito il suo esempio) avvia la procedura di licenziamento via email di tutti i suoi 422 lavoratori, con l’unico scopo di delocalizzare la produzione.

Due. Il preside di un istituto scolastico di Ferrara, intitolato a Giorgio Perlasca, mette sui social la foto del cancello d’ingresso ad  Auschwitz, parafrasando la tristemente celebre scritta “Arbeit macht frei” con “Il Greenpass rende liberi”.

Oggi è il 20 settembre. Domani sicuramente ricomincerà la pioggia di cattive nuove, ma com’è bello per un giorno scrivere 2 buone  notizie.

Uno. Il Tribunale Ordinario di Firenze – Sezione Lavoro, con Sentenza 1685/2021 ha accolto il ricorso presentato dalla Fiom Cgil di Firenze, dichiarando nullo il procedimento di licenziamento collettivo della azienda GKN. Per ora non si licenzia nessuno. Tutto da rifare, e la lotta va avanti.

Due. Il procedimento disciplinare presso il Ministero dell’Istruzione si è concluso con la sospensione del preside Stefano Gargioni.

Per ora, passo e chiudo. “Domani è un altro giorno”.

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Francesco Monini

Nato a Ferrara, è innamorato del Sud (d’Italia e del Mondo) ma a Ferrara gli piace tornare. Giornalista, autore, infinito lettore. E’ stato tra i soci fondatori della cooperativa sociale “le pagine” di cui è stato presidente per tre lustri. Ha collaborato a Rocca, Linus, Cuore, il manifesto e molti altri giornali e riviste. E’ direttore responsabile di “madrugada”, trimestrale di incontri e racconti e del quotidiano online “Periscopio”. Ha tre figli di cui va ingenuamente fiero e di cui mostra le fotografie a chiunque incontra.


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani