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Da: Ascom Ferrara.

“Il primo pensiero di solidarietà è rivolto a quanti sono colpiti dal virus, alle loro famiglie, ai medici, agli operatori sanitari che sono in prima linea per fronteggiare questa emergenza sanitaria” così interviene il presidente provinciale di Ascom Confcommercio Ferrara, Giulio Felloni che poi compie alcune riflessioni sull’emergenza economica: “Gli interventi devono essere concreti, strutturali e proseguire nel tempo. Come sta sottolineando il nostro Presidente nazionale Carlo Sangalli, ritengo sia necessaria un azione urgente che possa far ripartire l’economia . Sono preoccupato per la situazione sanitaria così come per quella economica perché la prima risposta del Governo non è certo sufficiente rispetto alle istanze di Confcommercio: l’aiuto non è semplicemente lo spostamento delle scadenze, ma il vero e proprio annullamento delle stesse. La preoccupazione è forte tra gli imprenditori del nostro territorio perché si è creata una ferita profonda nel sistema economico che sta procurando un azzeramento del fatturato nel Turismo, nelle eccellenze della Moda, dell’Enogastronomia e dei Servizi”. A seguito delle norme emesse dal Governo i musei e le mostre sono chiusi. Lo storico Palio si sposta a settembre, la Mille Miglia slitta ad ottobre, i grandi appuntamenti fieristici, nella vicina Bologna, come Cosmoprof e Sana slittano a settembre. In queste settimane, nella nostra provincia, nel commercio al dettaglio si stima che si siano abbassate oltre 1900 saracinesche alle quali si sommano i servizi alla persona con oltre 1000 imprese che hanno sospeso l’attività. Inoltre si aggiungono i 2mila Pubblici Esercizi (bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie…), chiusi dalle ordinanze e per i quali rimane solo la possibilità della consegna a domicilio: per un totale di circa 5mila attività. Pertanto ” Il nostro obiettivo come Ascom Confcommercio Ferrara – conclude Felloni – è la difesa del lavoro, delle aziende, dei dipendenti, dei collaboratori, delle loro famiglie. Chiediamo al Governo chiarezza, innovazione, semplificazione ma soprattutto di alleggerire il carico fiscale per poter far ripartire le imprese e salvare l’occupazione. Se ognuno di noi farà la propria parte, ne sono convinto ne usciremo e potremo ripartire con maggiore fiducia e determinazione”.

“Come settore alberghiero in città – prosegue Zeno Govoni, presidente provinciale di Federalberghi Confcommercio – su marzo e aprile le perdite sono totali rispetto al 2019 (-100%), su maggio e giugno possiamo stimare una contrazione dell’80%. Gli stranieri sono completamente azzerati ed anche un eventuale ripresina in estate non sarebbe percepita da Ferrara. Il turista preferisce luoghi aperti (mare, monti, campagna..). Degli oltre trenta alberghi in città in queste settimane ne sono rimasti aperti non più di 5 o 6. E’ anche difficile pianificare un business plan finanziario da richiedere al sistema bancario di fronte ad un incertezza senza eguali. Questa crisi cambierà radicalmente il sistema d’approccio nel turismo”. Un emergenza destinata ad impattare profondamente anche sul piano della ristorazione “Nel Decreto ci sono alcuni strumenti ed incentivi positivi per il nostro settore, ma non è certo sufficiente – è Matteo Musacci presidente provinciale di Fipe (Pubblici Esercizi di Confcommercio) ad analizzare il quadro – tra gli interventi utili cito ad esempio il credito d’imposta del 60% sugli affitti per il mese di marzo, la cassa integrazione in deroga totale, la moratoria sui mutui, la proroga delle scadenze fiscali ed altri incentivi sono stati indicati dall’assessore regionale Corsini proprio in queste ore (finanziamenti a tasso zero fino ad un massimo di 150mila euro). Musacci aggiunge: “Ci siamo battuti con forza, come Confcommercio e Fipe, per evitare il click day per ottenere una tantum i 600 euro” con una procedura che sarebbe stata avvilente ed umiliante. E l’altro controsenso è “che che le verifiche fiscali proprio in queste fase vengano addirittura prorogate per due anni..e tutto questo in un provvedimento che si chiama…Cura Italia” conclude il presidente provinciale della Fipe .

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