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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Stamattina la posa della prima pietra. Il costo dell’opera è di 10 milioni, finanziati con fondi regionali.

Bologna. “Se quella dell Emilia-Romagna è considerata una delle migliori sanità d’Italia, lo dobbiamo alla qualità dei professionisti, alla buona organizzazione delle aziende sanitarie e alla grande capacità di mettere in rete le nostre eccellenze: un contesto in cui anche il sistema sanitario di Piacenza ha sempre dimostrato una grande capacità di risposta ai bisogni dei cittadini”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, ha commentato stamattina l’avvio dei lavori per la costruzione del nuovo ospedale di Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza.
Un posa della prima pietra che, ha aggiunto Bonaccini, “è un passo importante per la realizzazione di un presidio che andrà supportato con investimenti e nuove risorse – a cominciare da ulteriori 1,5 mln per attivare le nuove sale operatorie per mantenere l’attività chirurgica – per ampliare la capacità di offerta dell’ospedale specializzandola nell’ottica dell’eccellenza nel campo della riabilitazione, anche se non potranno certo mancare i reparti pronto soccorso e delle medicine, oltre a tutte le prestazioni di diagnostica necessarie ai degenti e al territorio, con una riflessione sui criteri a cui uniformare il punto nascite, tema oggetto di approfondimento da parte di una commissione che sta studiando le migliori modalità organizzative dell’intera rete regionale”.

Il progetto
Il presidio ospedaliero di Fiorenzuola d’Arda è attualmente costituito da tre padiglioni: un edificio storico risalente al Sedicesimo secolo che ospita gli uffici amministrativi e le cucine, un Blocco A costituito da ingresso principale, servizi per esterni, degenze e laboratori, un Blocco B formato dal padiglione operativo col pronto soccorso, la radiologia, i reparti di degenza di medicina, chirurgia e ortopedia, nonché le rispettive sale operatorie.
A seguito di verifiche strutturali il padiglione B è risultato non rispondente ai più moderni requisiti di idoneità statica, per cui è sorta la necessità della sua chiusura a fini di sicurezza. L’azienda Usl ha deciso di procedere alla totale demolizione dell’edificio e delle sue adiacenze, in modo da poterlo ricostruire secondo le moderne tecniche costruttive e modellarlo in funzione delle reali esigenze sanitarie e logistiche.
L’intervento consiste dunque nella demolizione dell’esistente e la ricostruzione di un nuovo spazio con stessa destinazione d’uso e minor volumetria complessiva.
Il costo totale dell’intervento è di circa 10 milioni di euro, finanziati con fondi regionali. La conclusione della costruzione è stata fissata in venti mesi a partire dall’odierna data di avvio dei lavori.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA



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