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Nuovi oneri (aumento Imu) sulle aziende del comparto Ricettivo: la preoccupazione di Federalberghi provinciale

Articolo pubblicato il 19 Maggio 2015, Scritto da ASCOM FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio stampa Ascom Ferrara

“In un mercato turistico caratterizzato da una concorrenza spietata, il nostro territorio rischia di rimanere una terra da turismo mordi e fuggi – spiega in una nota il presidente provinciale di Federalberghi – Confcommercio, Alessandro Maglio – sopratutto se l’annunciata volontà ben chiara dell’Amministrazione Comunale di Ferrara di portare l’IMU dallo 0,9 all’1,02 si trasformerà in un ulteriore pesante fardello che colpirà la capacità di investimento dei nostri imprenditori rischiando di incidere oltre ogni misura sulla capacità di riqualificare le strutture ricettive che costituiscono un elemento fondamentale del pacchetto turistico.
In particolare di chi negli anni ha investito pesantemente nell’acquisto di strutture e che ora in questo quadro farà ancora più fatica a riqualificare sotto il piano della Qualità vista l’inasprirsi della pressione fiscale che rischia certamente di frenare gli investimenti. E senza strutture riqualificate sarà sempre più complesso attirare turisti alla ricerca dei più alti e raffinati standard di accoglienza internazionali. Negli anni il comparto già ha sopportato la tassa di soggiorno e la sua gestione (onerosa) tutta a carico degli albergatori.

Ed oggi a distanza di un paio di anni dalla sua introduzione ecco un nuovo carico da 90 – l’aumento per l’appunto dell’IMU – con il quale il Comune da un lato pensa già ai futuri introiti 2016 quando con tutta probabilità l’Imposta Municipale Unica sarà di esclusiva pertinenza ed incasso dei Comuni e dall’altra pensa a tamponare i buchi delle aziende a gestione comunale riversando sulle spalle degli imprenditori privati – quelli che ogni giorno alzano con coraggio la saracinesca delle loro attività ed investono soldi propri – i costi o peggio le inefficienze del Pubblico, alle prese con la necessità peraltro di arginare la spesa corrente comunale” conclude il presidente Maglio

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani