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da: Circolo di Legambiente “Delta del Po”-Comacchio

La Giunta della Regione Emilia Romagna, per mezzo dell’assessore Donini, rispondendo alla interrogazione
della consigliera Raffaella Sensoli, non fa che aggiungere stranezze, incongruenze, dubbi su quanto sta accadendo
nel territorio Comacchiese.
In merito agli interventi edilizi di trasformazione del territorio contenuti nel Contratto di Sviluppo
“Turismo del Delta” (super intervento edilizio da ben 184 milioni di euro) la Giunta Regionale dice
laconicamente di NON ESSERE A CONOSCENZA DI INFORMAZIONI IN MERITO AL CITATO (!).
La cosa è alquanto strana, visto che tale mega-programma di interventi è parte centrale di quel “Nuovo modo di
vedere il mondo” (assieme all’Idrovia) che tutti i rappresentanti degli enti locali, con la Regione in testa,
Provincia, Comune di Comacchio e anche Ente per la Biodiversità e i Parchi – Delta Po, al fianco degli
imprenditori guidati dal gruppo Tomasi, hanno pomposamente sostenuto sin dal febbraio 2014.
Strana anche in quanto lo stesso programma edilizio è contenuto come parte fondamentale dell’Accordo Territoriale
sottoscritto dalla Regione stessa sempre nel 2014, presupposto di molti atti che l’amministrazione di Comacchio
sta approvando per rendere poi possibili alcune varianti al Piano Regolatore che prevedendo il consumo di
decine e decine di ettari di terreno agricolo.
– in merito alla possibilità di realizzare Varianti al PRG, la Giunta regionale poi arriva a dire che per i comuni
non ancora dotati della strumentazione urbanistica di cui alla LR 20 / 2000 (è il caso di Comacchio), sarebbero
possibili “solo” varianti al Regolamento Edilizio. Anche questa risposta suona strana… e forse anche
tecnicamente sbagliata (!) o volutamente elusiva-diversiva. La confusione aumenta, visto che dal 2002 ad oggi
a Comacchio sono diverse le varianti al Piano Regolatore sono adottate e votate.
COSA STA SUCCEDENDO? La Giunta Regionale, della quale fanno parte peraltro almeno due assessori
(Bianchi e Gazzolo) che già erano presenti nella precedente giunta e che sono direttamente coinvolti in
molte attività sul territorio comacchiese, come può dire di non sapere nulla? Il Contratto di Sviluppo esiste
oppure è una invenzione di qualcuno?
La Giunta Regionale lo sostiene ancora o no? E Se il contratto di sviluppo non è approvato, cosa si sta facendo a Comacchio? Servono risposte chiare.
Visto che le incertezze si moltiplicano, oltre quelle che già si erano accumulate sul tavolo (ben 13 ricorsi al
TAR sul tema dei nuovi progetti edilizi, delibere equivoche sui cambi al Regolamento Edilizio, e una discussione
aperta sul documento preliminare del Piano Strutturale Comunale), chiediamo e pensiamo che sia giusto
fermare, e nel caso rivedere, la produzione di atti che stanno portano il Comune di Comacchio a prendere
accordi con i privati per realizzare questi interventi edilizi.
Occorre inoltre che le decisioni su eventuali scelte edificatorie e sulle modalità di realizzazione degli
interventi edilizi, nella definizione del PSC e RUE, siano frutto di una discussione trasparente, chiara e
fortemente partecipata con la popolazione del territorio Comacchiese , che ad oggi, purtroppo, ne è ben poco
informata e consapevole.

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