Osteopatia in ambito
neonatale e pediatrico
L’osteopatia in ambito neonatale e pediatrico rappresenta una reale medicina preventiva. In caso di nascita naturale, rappresenta una terapia imperiale ed elettiva che permette al neonato di superare il trauma da parto. Anche in caso di cesareo, l’osteopatia permette il ripristino del meccanismo di respirazione primario, un meccanismo che controlla tutte le fasce del tessuto del neonato e che avviene prima del normale respiro toracico, già intorno alla quarta settimana di vita intrauterina. L’osteopata si prende attenzione del bebè considerandolo come una un’unica unità funzionale di corpo, emozioni, mente e spirito.
In molti Paesi del nord Europa e negli Stati uniti, viene data grande importanza al ruolo dell’osteopata che affianca l’ostetrica in sala parto, assistendo alla dinamica del parto per poi verificare, nell’immediato, se la dilatazione e la contrazione delle ossa del cranio, che sono collegate al sacro attraverso la dura madre (una membrana quasi inestensibile), avviene rispettando i limiti fisiologici.
Durante il passaggio della testa del feto lungo il canale del parto, si determina un modellamento delle ossa craniche ed uno stimolo meccanico essenziale per uno sviluppo regolare di tutto il corpo. Se questo viene a mancare, come in caso di parto cesareo, l’intervento dell’osteopata può rendersi necessario per favorire una crescita più corretta possibile. La pressione subita dal cranio al momento della nascita può rappresentare un fattore determinante per l’ossificazione delle ossa craniche. Inoltre, la pressione e la compressione che il cranio riceve, nel passaggio dal canale pelvico, può creare irritazioni dei nervi cranici del neonato. In età fetale il bambino possiede una grande malleabilità delle ossa del cranio e, a causa dell’espulsione e delle enormi pressioni cui è sottoposta la testa durante la nascita, questi può subire una deformazione del cranio stesso. Si spiega infatti come, per via di un difficile travaglio, molti neonati abbiano una forma strana del cranio (ad esempio un cranio allungato, naso più schiacciato, occhio più chiuso…). Spesso le deformazioni del cranio durante l’espulsione si riassestano completamente col tempo. Talvolta, però, se la nascita è stata difficoltosa, questo processo non si verifica in maniera completa, con conseguenti alterazioni di mobilità di alcune ossa craniche, non ancora saldate, e la possibilità quindi di sviluppare disfunzioni a carico del sistema visivo e occlusale. I tessuti conservano spesso le asimmetrie delle pressioni e degli stiramenti subiti. Ogni regione del corpo può essere lesa e a causa dell’interdipendenza, ogni disequilibrio si ripercuote a distanza.
Nel parto cesareo, a causa del gioco di pressioni, si possono riscontrare problemi. Vi è una notevole pressione all’interno della pancia ed una pressoché nulla nell’ambiente esterno. Il feto, durante il passaggio diretto dall’ambiente fetale al mondo esterno, è sottoposto ad una forza come di trazione del cranio in senso trasversale ed una successiva difficoltà di adattamento alle nuove pressioni. In entrambi i tipi di parto, se l’adattamento fisiologico del cranio non avviene, l’osteopata può intervenire per riequilibrarlo e per permettere una migliore fisiologia, eliminando le disfunzioni ed evitando che queste si possano manifestare in futuro. A seconda della disfunzione cranica presente, nel bambino possono infatti manifestarsi successivamente problematiche specifiche. Difficoltà respiratorie, suzione, irrequietezze, allergie, asma, faringiti, riniti, sinusiti, otiti, adenoidi, possono essere legate ad un’alterazione del movimento delle ossa del cranio o di una scorretta mobilità del diaframma toracico.
Sintomi legati a problemi di disfunzione cranica al momento della nascita:
• la presenza di disturbi del sonno, suzione difficoltosa, rigurgiti, difficoltà a deglutire, agitazione e irritabilità, coliche possono essere legate ad una tensione o compressione delle suture o dei tessuti membranosi intracranici che tendono a creare un’irritazione di strutture nervose alla base del cranio;
• le alterazioni a carico della colonna e del sacro possono dare luogo a manifestazioni posturali che si evidenzieranno durante la crescita come scoliosi, dismetrie e dimorfismi degli arti inferiori (ginocchia vare, valghe, alterazioni dell’arco plantare);
• la presenza di emicranie, cefalee, strabismo, cattive occlusioni possono essere legate a lesioni o tensioni delle membrane intracraniche o cranio-sacrali .
Desidero far comprendere che gli studi sul cranio e sul suo movimento sono ormai una realtà e che, nel mondo culturalmente avanzato, gli osteopati qualificati intervengono già due ore dopo la nascita, in collaborazione con i medici specialisti.
E’ importante dare ai futuri genitori questo tipo di informazioni, i pediatri dovrebbero documentarsi di più e divulgare l’importanza della scienza osteopatica in ambito craniale.
“I tessuti posseggono una loro memoria” (J. Barral) e tutto rimane impresso.
Per questo è importante l’osteopatia nei bambini, perché evita che le disfunzioni si strutturino.