Da: Organizzatori
Dodici donne, di cui una all’ottavo mese di gravidanza, e sei bambini richiedenti asilo, indirizzati dalla Prefettura a Gorino, sono stati respinti dai locali al grido «se li prendano in casa Renzi e la Boldrini». Una pagina triste ed allarmante di un territorio che in passato ha sperimentato l’accoglienza. Ma non può certo destare stupore che la continua esposizione a messaggi politici spietati, razzisti, che insistono sapientemente sulla contrapposizione brutale tra esseri umani che in realtà potrebbero rivendicare e condividere gli stessi diritti senza reciproche esclusioni, produca simili derive. Che anche i protagonisti evidentemente più fragili delle tragedie umanitarie che si consumano ormai ovunque, vengano percepiti come minacce da espellere, senza suscitare alcuna forma di empatica solidarietà, ci dice quanto radicato sia l’odio nei confronti dei migranti e il risentimento che lo alimenta, più probabilmente generato da condizioni di vita difficili che nulla hanno a che vedere con i fenomeni migratori ai quali stiamo assistendo. Chi fomenta l’odio e semina la paura ha avuto in questi anni nel nostro paese la strada spianata, anche da parte di chi dovrebbe governare un fenomeno ed invece manco è in grado di programmare gli arrivi nei comuni. D’altra parte il razzismo di massa, che da sempre garantisce ampi consensi alla destra più retriva e pericolosa, altro non è che livore inconsapevole che trova sfogo immediato nell’individuazione di falsi colpevoli più semplici destinatari di pregiudizi e violenze. Questa penosa vicenda deve indurci il sentimento costante del rischio che incombe sul nostro paese. Senza indulgere a paragoni drammatici, ci limitiamo a segnalare che la storia, anche recente, deve essere monito perenne, impegniamoci dunque per riscrivere insieme quel patto sociale che consente ai cittadini di sentirsi senza timori parte di una comunità inclusiva.
Il Coordinamento Provinciale
di Sinistra Ecologia Libertà
Federazione di Ferrara
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