Nota stampa di Poste Italiane sul piano di razionalizzazione degli uffici postali
Tempo di lettura: 2 minuti
da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche
Il piano di rimodulazione degli uffici postali nel Ferrarese adegua l’offerta all’effettiva domanda sul territorio tenendo fermo il principio della centralità del cittadino e della massima attenzione per le sue esigenze. Va detto che il piano assicura così efficienza e capillarità del servizio e la tenuta dei livelli occupazionali.
Il piano è stato definito in conformità con il vigente Contratto di Programma e con la normativa, che stabilisce particolari garanzie per i Comuni caratterizzati da una natura prevalentemente montana del territorio (divieto di chiusura di uffici postali situati in Comuni rurali che rientrano anche nella categoria dei Comuni montani con esclusione dei Comuni nei quali siano presenti più di due uffici postali ed il rapporto abitanti per ufficio postale sia inferiore a 800), dalla scarsa densità abitativa o per i Comuni delle isole minori in cui sia presente un unico presidio postale.
E’ previsto inoltre il potenziamento del servizio nelle località a maggiore afflusso di clientela.
La riorganizzazione garantisce l’accesso della clientela al servizio universale coprendo ben il 96% dei comuni italiani e, più in particolare, l’87% dei comuni con popolazione inferiore 1.000 abitanti, con livelli di servizio superiori agli standard fissati dal Contratto di programma e dalle norme in materia.
Gli interventi confermano la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio provinciale di Ferrara, e puntano a migliorare i servizi di rete con l’obiettivo di garantire un servizio sempre più efficiente e coerente con la domanda dei cittadini.
Il personale degli uffici postali inclusi nel Piano di rimodulazione verrà opportunamente collocato in altre sedi del medesimo ambito territoriale, assumendo compiti in coerenza con le proprie competenze. Per i dipendenti ricollocati saranno inoltre studiati specifici programmi di formazione e valorizzazione al fine di garantire loro un percorso di crescita professionale, mantenendo inalterato il numero dei posti di lavoro.

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani