Skip to main content

Nota risultato referendum

Articolo pubblicato il 6 Dicembre 2016, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Sel

Ieri abbiamo festeggiato il risultato referendario, ottenuto grazie all’impegno delle tante persone che si sono mobilitate per il no, mettendo a disposizione tempo, energie, risorse ed entusiasmo. Di chi ha volantinato nelle piazze e nei mercati, attaccato manifesti. Di chi si è reso promotore di iniziative pubbliche. Di chi ci ha rappresentati ai seggi. A tutte queste persone, alle instancabili compagne e compagni del comitato ferrarese per il no va il mio personale ringraziamento. Insieme abbiamo contribuito ad ottenere il risultato, legittimato da una partecipazione altissima. Godiamoci il momento, ce lo meritiamo, consapevoli che il nostro percorso non finisce qua e che da domani occorrerà ripartire di slancio e con rinnovato impegno. Perché la campagna elettorale appena conclusa ci ha restituito un Paese diviso, caratterizzato da una frattura che va al più presto ricomposta, costruendo un clima sereno in cui lavorare. Per dimostrare a Renzi, e al renzismo che ieri abbiamo sconfitto, che non intendiamo consegnare il Paese alle destre e ai populisti. Forse qualcuno potrà ritenersi sufficientemente soddisfatto del risultato, rimanendo a guardare Salvini, la Meloni, o Casa Pound, accreditarsi nel Paese. Noi no. La nostra campagna elettorale è stata totalmente incentrata alla difesa della costituzione antifascista, con una forte impostazione egualitaria, e nulla ha da spartire con la vocazione populista che ha contraddistinto il percorso dei nostri compagni collaterali per il no. Ora continuiamo su questa strada. Costruendo insieme le condizioni per una sinistra autonoma, credibile e forte, che non si chiuda in un angolo, ma scelga di collocarsi dentro un ampio campo progressista e democratico, dimostrando di sapersi assumere le proprie responsabilità e governare il Paese. Non l’ennesimo cartello elettorale della sinistra radicale e minoritaria, ma una proposta nuova, popolare e inclusiva, che segni una vera discontinuità rispetto alle politiche di questi anni. Che sappia diventare una casa accogliente per quella parte di elettorato sfiduciato e disaffezionato. Sarà difficile. Per qualcuno impossibile. Ma è la svolta necessaria. Renzi lo sa bene. E proprio su questo terreno ci ha lanciato la sfida.
Rispondiamogli, con i fatti, che noi guardiamo al futuro e siamo in grado di costruirlo.

Alessandra Tuffanelli
Co-coordinatrice Provinciale
Sinistra Ecologia Libertà

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

Tutti i tag di questo articolo:

Riceviamo e pubblichiamo



Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani