da: Alessandra Tuffanelli *
I recenti dati della qualità dell’aria hanno destato una grande preoccupazione collettiva. La conseguente adozione di interventi relativi alla mobilità sostenibile è stata doverosa. Ma si tratta di misure temporanee e quindi, seppure necessarie, largamente insufficienti. In particolare per la Pianura Padana. Che è una delle aree più ricche del Pianeta. Ed è perciò, allo stesso tempo, responsabile e vittima in primis del cambiamento climatico in corso. Ciò è ancora più vero per la unitarietà della eco-regione padana, il cui piano aerologico coincide con quello idrologico e dove tutte le sue matrici ambientali, dalle Alpi all’Adriatico, si tengono strettamente interconnesse. Così ad una pessima qualità dell’aria, corrisponde una sempre più difficile gestione della risorsa idrica: è troppa quando serve di meno e troppo poca quando serve di più, come ben sanno i nostri agricoltori. Per non parlare dello stato della costa del Delta del Po e del mare Adriatico. E del dato sull’aspettativa di vita media degli abitanti della Pianura Padana, tristemente molto più basso rispetto alla media europea. Al fine di muoversi in sintonia con le recenti conclusioni parigine di ‘Cop 21’ e le ambiziose strategie dell’Unione Europea (“20+20-20”) in materia di contrasto al climate change, occorre farlo alla giusta scala e – quando è possibile, come nel caso della Pianura Padana – per aree omogenee e con piani organici. Onde evitare, tra l’altro, una deprecabile dispersione a pioggia delle risorse finanziarie necessarie alla loro attuazione. Un problema, questo, che per la sua dimensione quantitativa e qualitativa richiede un’opportuna soluzione di respiro interregionale, nazionale ed europeo. Come ben indicato dalla strategia di sviluppo sostenibile tracciata a Goteborg dal Consiglio Europeo e dai processi di concertazione tripartita tra Comunità Europea, Stati nazionali ed autorità regionali avviati da tempo sulla base del Libro Bianco sulla Governance. La strada maestra da percorrere è quindi quella della promozione di una ‘Intesa di Sostenibilità per il Bacino del Po’ tra le Regioni padane, il Governo italiano e l’Unione Europea, così come giustamente recita il programma elettorale del Sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani, che attualmente è anche Presidente della nostra Provincia. E’ venuto il momento di passare dalle parole ai fatti. Se non ora, quando?
* Coordinatrice provinciale Sinistra ecologia e libertà
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