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Nota dell’ass. Aldo Modonesi in riferimento a quanto avvenuto in Zona Giardino

Articolo pubblicato il 16 Giugno 2016, Scritto da CONSORZIO VISIT FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: Ufficio Stampa Comune di Ferrara

Nessun vigile ieri è scappato. O ha smesso di fare il proprio dovere. Anzi.
Nel momento in cui si è deciso – Comune, Questura, Forze dell’Ordine, Prefettura – di aumentare il presidio nel quartiere Giardino; nel momento in cui si è deciso di intensificare i controlli interforze, anche con l’ausilio di unità cinofile; nel momento in cui la presenza costante delle pattuglie della Municipale nelle aree verdi ha spostato gli spacciatori; nel momento in cui abbiamo deciso con una specifica ordinanza di chiudere alle 21 gli esercizi di vicinato che oltre a vendere generi alimentari, riempivano il quartiere di alcool; nel momento in cui è stato deciso di elevare il livello di controllo e di prevenzione è normale (a Ferrara, come ovunque) che ci siano reazioni da parte degli spacciatori che controlli, che infastidisci, ai quali provi a rendere più difficile il controllo del territorio.
Spacciatori che reagiscono da un lato provando a intimidire Forze dell’Ordine e Polizia Municipale, circondandoli in gruppo come è successo ieri e come (anche se nessuno se ne è accorto) è successo sempre ad agenti della nostra Municipale l’altro ieri quando gli chiedi i documenti, gli imponi di mantenere un comportamento corretto, li costringi a spostarsi e a restituire il territorio ai residenti. Agenti che non hanno avuto paura di affrontare gli spacciatori, che hanno fatto il loro dovere e che semplicemente, come era giusto che fosse, hanno chiamato doverosamente rinforzi una volta messi in difficoltà e intimiditi.
Spacciatori che reagiscono, dall’altro lato, litigando anche violentemente tra loro, così come è successo qualche giorno fa; un litigio nato dalla necessità di ripartirsi in maniera diversa il territorio, visto che adesso sul territorio c’è qualcuno che ti costringe costantemente a spostarti, a riorganizzarsi, e, proprio perché ci sei a disturba spacciatori e tossicodipendenti.
Da sempre che delinque, chi spaccia, reagisce così, quando presidi costantemente il territorio.
Intimidendo chi presidia. E provando a creare nuovi equilibri al proprio interno.
E noi dobbiamo continuare a andare avanti come abbiamo deciso di fare, con un controllo capillare e costante del territorio.
E solo così questa battaglia, che sarà lunga, si può vincere.
Con l’aiuto di tutti, Forze dell’Ordine, Polizia Municipale, Istituzioni. E cittadini.
Nessuno fugge. Anzi, continueremo a esserci con ancora maggiore costanza e presenza.
E grazie ai nostri agenti, ai nostri vigili, che anche in questa occasione hanno dimostrato di esserci. Senza paura.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani