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da: Gruppo Consiliare G.O.L. – Giustizia Onore Libertà

Ill.mo Signor Prefetto,

con la presente si ritiene di metterla al corrente di quanto successo alla signora Cortesi Anacleta nata a Lugo di Romagna il 10/10/36:
Domenica 21 febbraio 2016 si trovava alla stazione di Cento di Ferrara con il figlio disabile, affetto da sindrome di Down (il marito è deceduto per malattia diversi anni fa).
I signori in questione abitano a Porto Corsini (frazione di Ravenna) e quel giorno, nel pomeriggio, mentre erano a Cento il figlio si è sentito male ed è dovuto essere soccorso dal personale medico di un’ambulanza della Croce Rossa di Ferrara. Dopo che al figlio sono stati effettuati i necessari accertamenti medici e dopo che ha ricevuto le cure necessarie per riprendersi, sono fortunatamente riusciti a raggiungere in tempo la stazione degli autobus per salire sul bus di linea per Ferrara; da lì avrebbero poi preso il treno per Ravenna ed infine un altro autobus per tornare a Porto Corsini.
Poiché sono saliti sulla corriera TPER n. 550, in partenza da Cento per Ferrara, alle ore 17.20, all’ultimo minuto, non hanno avuto il tempo di acquistare preventivamente i biglietti ad una rivendita. La signora ha chiesto all’autista i biglietti, visto che, da regolamento, possono anche essere acquistati sul mezzo, anche se a prezzo maggiorato. Ha presentato al conducente 50 euro per pagare; lui ha risposto che non aveva il resto di darle, quindi, loro malgrado senza biglietti, si sono seduti in corriera. Alle ore 18 circa è salito un controllore e subito l’autista gli ha riferito che aveva presentato 50 euro per pagare i biglietti, ma che lui non
aveva il resto. Il controllore ha chiesto spiegazioni e la signora ha spiegato quello che era accaduto, che il figlio era stato soccorso dall’ambulanza, che erano arrivati di corsa
chiedendo se l’autista poteva cambiare i soldi per acquistare i biglietti. Nonostante ciò, il controllore ha elevato una contravvenzione di 65 euro, affermando che avrebbero dovuto salire
sull’autobus con i soldi spicci per l’acquisto dei biglietti e non con una banconota da 50 euro. La signora Cortesi ha pagato immediatamente la contravvenzione con il bancomat, perchè le era stato riferito che altrimenti la multa sarebbe aumentata (65 euro sono molti per queste persone che vivono di una piccola pensione e dell’accompagnamento del figlio).
Si ritiene che tale trattamento sia ingiusto, tanto più che il figlio, oltre ad avere un handicap grave, non stava nemmeno bene.
La Signora chiederebbe che da parte TPER fossero presentate le scuse al figlio per un comportamento così poco umano, inoltre il sottoscritto chiede alla S.V. Ill.ma se possa intervenire presso la Direzione di TPER affinché venga restituito il denaro della sanzione alla malcapitata.
Grato per l’interessamento colgo l’occasione per porgere cordiali Saluti

Il Presidente del Gruppo Consiliare
G.O.L. – Giustizia Onore Libertà
Ing. Francesco Rendine

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