Da solo, in un negozio del centro di Roma, a sostituire le lenti degli occhiali. Questo Papa, che si comporta come un normale cittadino, continua a destare scalpore. Ammirazione in molti, riprovazione in taluni.
Francesco, attraverso il suo esempio, sta mandando un messaggio: l’invito alla semplicità, rivolto prima di tutto ai potenti, o a coloro che tali si considerano o sono considerati. E’ un’esortazione a mantenere la sobrietà e la normalità nei comportamenti. Per conseguenza, tutti quanti siamo sollecitati a non ossequiare e non genufletterci di fronte a chi ostenta le proprie mostrine. Dignità, ecco la base del comportamento di ciascuno.
Papa Francesco è particolarmente credibile perché non solo predica, fa: mette in pratica. E’ una rivoluzione culturale quella che sta inducendo, una trasformazione dei costumi che, da sempre, vedono i ricchi e i potenti tronfi nei loro panni, compiaciuti del loro ruolo; e i ‘servi’ pronti a ossequiarli. Questo Papa sferza gli uni e gli altri: piace a chi non piacciono le gerarchie, dispiace invece a chi ama il podio.
Nella Chiesa gli si imputerà forse di minare la sacralità del suo ruolo, di comprometterne il prestigio e la ieraticità: perché il Papa è il ministro di Dio, il suo rappresentante in terra.
Ma Gesù, che era (lui certamente sì, per chi crede) Dio in terra, così si comportava: con semplicità e umiltà, pronto a fustigare i vizi, i vezzi e la superbia di coloro che amavano esibire i segni del proprio potere per farne strumento di comando e fonte di privilegio. Ed era Uomo fra gli Uomini.
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Sergio Gessi
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