Non arrenderti mai…
Never Back Down (Novastar, 2006)
Ricordi tuo padre cosa diceva?
“Non arrenderti mai, qualunque cosa accada, non arrenderti ragazzo…”
Lui non si è mai arreso, eppure ti ha lasciato solo.
Tuo padre non c’è più e la vita ti circonda indifferente, immane come il cielo.
E guardi il cielo e vorresti essere altrove. Polvere mossa dal vento, invisibile, libera.
“Non arrenderti mai” diceva tuo padre, ma ti ha lasciato solo ed è questo l’unico tuo pensiero.
Anche oggi un cielo color piombo, e oltre le nuvole il mistero di un sole da troppi giorni assente.
Dentro di te è lo stesso. Il gelo perdura anche d’estate. Il cuore, le pietre e il ghiaccio si mescolano spargendo poltiglia di vita e fango. Dolore e vuoto in cerca di rimedio, invano. Ma il tempo è sovrano.
E ti butti nella mischia. Lottando, correndo alla meta. “Non arrenderti mai”, senti la voce di tuo padre. Ma la sua voce non basta, e vorresti di più. Parlargli ancora una volta, contare le sue rughe, sentire l’odore di sigaretta dei suoi vestiti.
Rabbia e lacrime sono tutto ciò che resta. La vita a volte brucia. Come una ferita sempre aperta, sanguina, s’infetta, ma poi guarisce… il tempo è sovrano.
Perciò non arrenderti mai ragazzo, perché la strada è terribile, pericolosa e meravigliosa.
Corri, non fermarti. La salita è una morsa che ti prende il respiro e ti spezza le gambe, ma oltre le colline le nuvole si diradano e c’è speranza di incontrare il sole, finalmente!
Chissà, forse vale la pena tentare… una volta ancora.

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Carlo Tassi
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Never Back Down (Novastar, 2006)
Ricordi tuo padre cosa diceva?
“Non arrenderti mai, qualunque cosa accada, non arrenderti ragazzo…”
Lui non si è mai arreso, eppure ti ha lasciato solo.
Tuo padre non c’è più e la vita ti circonda indifferente, immane come il cielo.
E guardi il cielo e vorresti essere altrove. Polvere mossa dal vento, invisibile, libera.
“Non arrenderti mai” diceva tuo padre, ma ti ha lasciato solo ed è questo l’unico tuo pensiero.
Anche oggi un cielo color piombo, e oltre le nuvole il mistero di un sole da troppi giorni assente.
Dentro di te è lo stesso. Il gelo perdura anche d’estate. Il cuore, le pietre e il ghiaccio si mescolano spargendo poltiglia di vita e fango. Dolore e vuoto in cerca di rimedio, invano. Ma il tempo è sovrano.
E ti butti nella mischia. Lottando, correndo alla meta. “Non arrenderti mai”, senti la voce di tuo padre. Ma la sua voce non basta, e vorresti di più. Parlargli ancora una volta, contare le sue rughe, sentire l’odore di sigaretta dei suoi vestiti.
Rabbia e lacrime sono tutto ciò che resta. La vita a volte brucia. Come una ferita sempre aperta, sanguina, s’infetta, ma poi guarisce… il tempo è sovrano.
Perciò non arrenderti mai ragazzo, perché la strada è terribile, pericolosa e meravigliosa.
Corri, non fermarti. La salita è una morsa che ti prende il respiro e ti spezza le gambe, ma oltre le colline le nuvole si diradano e c’è speranza di incontrare il sole, finalmente!
Chissà, forse vale la pena tentare… una volta ancora.
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani