da; La voce degli alberi
I residenti del quartiere Giardino si sono allarmati alla vista degli avvisi, firmati Ferrara Tua, apparsi recentemente nel parchetto di via Monti Perticari, che recitano perentoriamente: filare di piante da abbattere ai sensi dell’art. 52 del DPR 753/1980.
Il Decreto prevede che gli alberi che crescono nei pressi delle ferrovie, debbano essere distanti dalla rotaia più vicina una lunghezza pari almeno alla loro altezza. I pioppi cipressini in questione sarebbero perciò colpevoli di essere cresciuti troppo.
Gli alberi, piantati intorno agli anni 70, appaiono sani e rigogliosi, forse grazie ai pochi interventi di potatura subiti che, al contrario di quanto avvenuto di recente ai pioppi delle mura di via Belvedere, li hanno risparmiati da inutili sofferenze e da una fine segnata.
Il Comitato Giardino Diamanti dichiara sulla sua pagina Facebook che il filare, di oltre sessanta pioppi, funge da barriera antirumore naturale per i residenti. Anche l’ombra garantita dalle folte chiome longeve assicura refrigerio ai frequentatori del parco e, per chi risiede negli immobili che vi si affacciano, le alberature rappresentano un decoro paesaggistico non indifferente, considerato che senza di esso le finestre si affaccerebbero direttamente sulla ferrovia.
Alcuni esponenti della Voce degli Alberi, preoccupati da questo insensato progetto, si sono dati appuntamento per verificare con mano se l’abbattimento sia davvero necessario, o se vi sono alternative meno impattanti per l’ambiente, che possano accontentare la comunità. Sul posto, dialogando coi residenti, è emerso che in passato sono stati attuati drastici interventi di potatura a danno di altri alberi del medesimo parco, anch’essi destinati ad essere abbattuti prossimamente insieme al filare di pioppi.
Tra via Monti Perticari e via Rosa Angelini, infine altri pioppi bianchi sono stati rasi al suolo e, a distanza di alcuni anni, non è stata eseguita alcuna opera di compensazione, piantando altri alberi in sostituzione dei vecchi.
Si rammenta, infine, che un medesimo progetto di abbattimento in prossimità delle linee ferroviarie era già stato compiuto nel giugno 2020 nella tratta Ferrara-Suzzara ed, attualmente, è in corso un procedimento giudiziario per valutarne l’eventuale illiceità.
Si moltiplicano le voci di privati cittadini, comitati e associazioni che rivendicano una maggior tutela del patrimonio verde.
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