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Da: Ufficio stampa e comunicazione Cia – Agricoltori Italiani Ferrara

La nostra associazione può contribuire ad educare le nuove generazioni sul rispetto assoluto nei
confronti della donna e in un’uguaglianza che sia davvero concreta

FERRARA – Anche Cia – Agricoltori Italiani Ferrara aderisce all’iniziativa #noiuominiperprimi, lanciata a
livello regionale in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne da parte degli uomini,
istituita dalle Nazioni Unite nel 1999. E sono proprio gli uomini protagonisti di questa campagna di
sensibilizzazione, perché sono loro per primi che devono contrastare e denunciare un fenomeno gravissimo,
che riguarda milioni di donne che subiscono maltrattamenti e abusi, fino all’estrema violenza del femminicidio.
Le donne, dunque, non vanno lasciate sole ad affrontare un tipo di prevaricazione che, purtroppo, fa parte
della nostra società, come afferma Stefano Calderoni, presidente provinciale di Cia Ferrara.
“Ovviamente bisogna partire da una premessa che ancora oggi sembra non essere affatto scontata, almeno
nella quotidianità: uomini e donne sono uguali e hanno pari diritti. Questo fatto innegabile, sancito sulla carta
e dalle leggi, non trova riscontro in una società che, in certi frangenti, continua a mostrare la donna come
qualcuno che “merita di meno”. Penso, ad esempio il gap salariale, o Gender pay gap, come amano
chiamarlo ora anche in Italia, cioè la differenza, a parità di ruolo, di retribuzione tra uomini e donne. Sta
ancora passando l’idea – continua Calderoni – che la donna “vale meno” e quindi, essendo un soggetto più
debole, uomini che non sono uomini, ma criminali e basta, si permettono di usare la violenza.
Con questa campagna accompagnata dall’hashtag #noiuominiperprimi, la nostra associazione vuole
ribadire il ruolo primario dell’uomo nell’intervenire contro gli abusi, che sono soprattutto domestici, ma sono
anche veicolati dai social media. Per questo abbiamo scelto di utilizzare un linguaggio tipico utilizzato sui
social dai ragazzi e perché pensiamo che il mondo agricolo, capace di veicolare da sempre valori positivi,
possa fare davvero molto per educare i giovani al rispetto assoluto della donna. Ragazzi che devono
superare le questioni di genere e considerare le donne come persone, con incredibili peculiarità e un ruolo
essenziale e comprimario all’interno della società e della famiglia. La prevaricazione – conclude il presidente
di Cia Ferrara – rivolta a qualsiasi essere umano è sempre negativa e noi uomini in una società che,
purtroppo, ha ancora sacche di maschilismo, possiamo fare tanto per combatterla.”
INIZIATIVE REGIONALI CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE
Innovativo e rilevante quanto si è messo in campo per attuare l’Art. 20 della Legge quadro per la parità e
contro le discriminazioni di genere (L.R. 27 giugno 2014, n. 6). Sin dal 2011 la Regione Emilia-Romagna ha
sostenuto presso l’Azienda USL di Modena la realizzazione del Centro “Liberiamoci dalla violenza” (LDV), per
il trattamento della violenza di genere e intra-famigliare, con l’obiettivo di accompagnare il cambiamento di
uomini che praticano comportamenti violenti. Un nuovo centro “Liberiamoci dalla violenza” è stato aperto nel
2014 presso l’Azienda USL di Parma. Nel 2017 si sono attivati altri due Centri LDV presso l’Azienda USL di
Via Bologna 592/A – Chiesuol del Fosso – Ferrara FE – tel. 0532-978550 || stampaferrara@cia.it || www.ferrara.cia.it
Bologna e l’Azienda USL della Romagna. I progetti e gli interventi sperimentali rivolti agli uomini autori di
violenza sono finalizzati all’interruzione della violenza, a tutelare la sicurezza delle compagne, ad
accompagnare all’assunzione di consapevolezza e responsabilità dell’azione violenta. I programmi si basano
sull’approccio di genere e sul modello di intervento del centro ATV di Oslo, uno dei primi in Europa a
intervenire sui maltrattanti e prevedono l’identificazione e la valutazione del rischio di recidiva da parte degli
operatori. Anche il Piano regionale contro la violenza di genere al capitolo “Programmi di intervento e
trattamento degli uomini autori di violenza” elenca le caratteristiche e le modalità di lavoro che devono essere
adottate a garanzia della qualità dei programmi d’intervento, da parte sia dei centri pubblici che dei centri
privati; questi ultimi si trovano a Bologna, Piacenza, Reggio Emilia, Ravenna e Forlì.
Dal 2012 al 31 dicembre 2017 hanno contattato il Centro LDV dell’AUSL di Modena in totale n. 821 persone
di cui: 315 uomini per avere informazioni e/o richiedere un appuntamento; 89 partner (che hanno chiesto
informazioni per possibili invii dei compagni/mariti); 417 servizi invianti, giornalisti, avvocati, studenti
universitari, persone interessate, ecc.
Gli uomini complessivamente presi in carico sono stati 249, di cui 44 avevano in corso un percorso di
trattamento. Almeno l’85% delle persone incontrate è padre. Dal 2016 il Centro LDV dell’Azienda USL di
Modena aderisce alla rete europea che riunisce i Centri che lavorano con gli uomini maltrattanti per
promuovere le migliori pratiche orientate alla sicurezza delle donne e dei bambini in una prospettiva di lavoro
integrato con la comunità territoriale.
Dal 2015 al 31 dicembre 2017 hanno contattato il Centro LDV dell’AUSL di Parma in totale n. 262 persone di
cui: 57 uomini per avere informazioni e/o richiedere un appuntamento; 12 partner (che hanno chiesto
informazioni per possibili invii dei compagni/mariti); 193 servizi invianti, giornalisti, avvocati, studenti
universitari, persone interessate, ecc. Gli uomini complessivamente presi in carico sono stati 54. Gli uomini
che al 31 dicembre 2017 avevano in corso un percorso di trattamento sono 14. Almeno l’80% delle persone
incontrate è padre.

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