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No, Alle Intimidazioni Da ventennio

Articolo pubblicato il 18 Gennaio 2019, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Rifondazione Comunista Ferrara

In riferimento al vile gesto avvenuto questa notte, tramite l’affissione di uno striscione con la scritta “No adozioni gay”, in prossimità dell’abitazione del sindaco Tiziano Tagliani, Rifondazione Comunista condanna decisamente l’ignobile atto di un blitz notturno dei militanti di Forza Nuova. Ricordiamo che all’inizio dell’anno è stata fatta la stessa cosa al sindaco di Parma, Pizzarotti. A parte la scarsa originalità dell’estrema destra nostrana, vogliamo sottolinearne le modalità da ventennio, intimidazioni sotto casa nei confronti del rappresentante della città, a sfregio dell’intera collettività ferrarese e contrarie ad ogni forma di democrazia e di legittimità costituzionale. Lo striscione, ricordiamolo è stato posto a seguito della decisione del primo cittadino di trascrivere l’adozione di due gemelle ad una coppia di donne appartenenti alle famiglie Arcobaleno.
Rifondazione Comunista reputa follia tutto ciò che alimenta odio ed intolleranza nei confronti di ciò che si considera “diverso” e nella retorica della “famiglia tradizionale”, il fascismo è generalmente riconoscibile in tutto ciò che non riconosce i diritti altrui.
Ribadiamo che sono inaccettabili le manifestazioni di omofobia e sosteniamo i provvedimenti messi in atto dal sindaco, relativamente al riconoscimento dei diritti delle coppie omogenitoriali e ricordiamo la necessità di far rispettare il reato di apologia del fascismo con lo scioglimento delle organizzazioni di matrice fascista, così come previsto nella nostra Costituzione.
Esprimiamo per questi motivi solidarietà sia al sindaco Tiziano Tagliani, che alla famiglia protagonista dell’adozione e alle bambine coinvolte nella vicenda, e per questo invitiamo il primo cittadino a continuare nel corretto percorso intrapreso sulla strada dei diritti civili ed umani.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani