Nessuno tocchi Caino: secondo minorenne condannato a morte per proteste in Arabia Saudita
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Da: Ufficio Stampa Nessuno tocchi Caino
Un secondo minorenne rischia la decapitazione in Arabia Saudita dopo che una corte ha confermato la sua condanna per aver preso parte a delle proteste, ad alcuni giorni di distanza dalle proteste internazionali sollevate dal caso di un altro minore, Ali al-Nimr. Lo rende noto l’associazione radicale Nessuno tocchi Caino che lo ha appreso da Reprieve (ong inglese).
Dawoud al-Marhoon aveva 17 anni quando è stato arrestato senza un mandato dalle forze di sicurezza saudite nel maggio 2012, al culmine delle proteste nella Provincia Orientale del Paese.
È stato torturato e costretto a firmare una ‘confessione’ che è stata usata per condannarlo. E’ stato tenuto in isolamento e gli è stato impedito di incontrare il suo avvocato.
La scorsa settimana, la Corte Penale Specializzata – lo stesso organo che di recente ha confermato la condanna alla ‘crocifissione’ per Ali al-Nimr – ha ribadito la condanna a morte mediante decapitazione di Dawoud.
Avendo esaurito le vie legali, i due minorenni potrebbero ora essere messi a morte in qualsiasi momento, senza alcun preavviso alle loro famiglie. Le esecuzioni potrebbero essere praticate nonostante i dubbi circa l’equità di entrambi i procedimenti giudiziari; Dawoud è stato condannato al termine di un certo numero di udienze segrete svoltesi senza la presenza del suo avvocato, cui è stato anche impedito di ricevere informazioni relative alle udienze d’appello.
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