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20 Marzo 2017

Nessun selfie sulla mia lapide!

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Per molti esiste qualcosa di assai peggiore della morte stessa: l’annichilimento della propria esistenza! Ovvero, la definitiva cancellazione di ogni residua traccia di sé dalla memoria dei posteri.
Ma se ci pensate bene, ciò non è altro che l’inevitabile epilogo di noi tutti, a meno che non ci chiamiamo Michelangelo, Leonardo, Napoleone, Papa Giovanni, Totò, John Lennon, eccetera, eccetera. E dopo che abbiamo lasciato questo mondo, quanto tempo ancora mai potrà resistere l’impronta del nostro passaggio, le sue immagini sempre più sbiadite, nei sogni e nei ricordi dei nostri eredi? una manciata di generazioni? Molto meno!
Che sia per questo che siamo così ossessionati dai selfie? Siamo veramente sicuri che basti riempire gli archivi digitali di facce con espressioni da ebeti per conquistare l’immortalità?

“L’oblìo è una seconda morte, che le anime temono più della prima.”
Stanislas de Boufflers

Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…

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Carlo Tassi

Ferrarese classe 1964, disegna e scrive per dare un senso alla sua vita. Adora i fumetti, la musica prog e gli animali non necessariamente in quest’ordine. S’iscrive ad Architettura però non si laurea, si laurea invece in Lettere e diventa umanista suo malgrado. Non ama la politica perché detesta le bugie. Autore e vignettista freelance su Ferraraitalia, oggi collabora e si diverte come redattore nel quotidiano online Periscopio. Ha scritto il suo primo libro tardi, ma ha intenzione di scriverne altri. https://www.carlotassiautore.altervista.org/

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