di Carla Sautto Malfatto
La primavera che avanza con palpiti
di viole selvatiche nelle ombre bagnate
mi trova impreparata sulla soglia
a scrollare lo zerbino dell’inverno
da polvere e fredde ceneri di bracieri.
Non ricordo più il tempo passato
che quest’aria nuova soffia leggera
via dalle mie ossa
e dagli occhi quasi ciechi per chiassose luci.
Ha dipinto colori diversi
ma ancora non mi abituo al loro fremere invitante
come m’aspettassi un’improvvisa folata
e l’ottenebrarsi del cielo.
Diffidente sulla porta freno il cuore
già pronto a spogliarsi
a cedere all’abbandono del tepore ubriaco…
e nel berretto di lana calco il pensiero
che fa capriole sull’argine in boccio.
(Carla Sautto Malfatto – tutti i diritti riservati)
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Redazione di Periscopio
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