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Negli uffici postali e agli sportelli filatelici della provincia di Ferrara i quattro francobolli dell’emissione dedicata alla Grande Guerra

Articolo pubblicato il 25 Maggio 2015, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


da: Poste Italiane, ufficio Comunicazione Territoriale Emilia-Romagna e Marche

Disponibili negli uffici postali e agli sportelli filatelici della provincia di Ferrara i quattro francobolli dell’emissione dedicata alla Grande Guerra. Poste Italiane ricorda il grande contributo offerto durante il conflitto per assicurare la comunicazione tra il Paese e le truppe al fronte

In occasione delle celebrazioni per il centenario dell’entrata dell’Italia nel Primo conflitto mondiale, sono disponibili negli uffici postali e agli sportelli filatelici della provincia di Ferrara (Ferrara Centro, Argenta, Cento e Comacchio) i quattro francobolli emessi dal Ministero dello Sviluppo economico per ricordare la Prima Guerra Mondiale.
I francobolli, nel valore di € 0,80 per ciascun soggetto, sono stampati dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Spa.
Le vignette riproducono personaggi e scene della Prima Guerra Mondiale: Francesco Baracca, asso dell’aviazione italiana, accanto al suo velivolo; una postazione di artiglieria da montagna del Corpo degli Alpini del Regio Esercito Italiano; una trincea con una postazione di mitraglieri del Regio Esercito Italiano durante la battaglia di Gorizia; Infine, un MAS (Motoscafo Anti Sommergibile) della Regia Marina Militare Italiana.
Anche le Poste hanno vissuto in “prima linea” la Grande Guerra e hanno offerto un importante contributo al Paese durante tutto il conflitto assicurando la comunicazione tra le truppe al fronte e le famiglie a casa, grazie a uno straordinario impegno organizzativo, logistico e di umano coraggio.
Nei quasi quattro durissimi anni di guerra, ai confini orientali e settentrionali del Paese furono spedite circa 4 miliardi tra lettere e cartoline.
Furono oltre mille i dipendenti impegnati nei servizi di Posta Militare e più di 130 gli uffici postali.
Inoltre, oltre cinquecento furono i dipendenti delle Poste che, arruolatisi, caddero in battaglia.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani