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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Sarà funzionante già dal mese di giugno e presso tre sedi Ascom : a Cento, Comacchio e Ferrara. Stiamo parlando dello “SPORTELLO ABUSIVISMO”, voluto da Ascom Ferrara e che metterà i propri dati in rete con il sistema Confcommercio regionale, un punto fermo in una strategia che vede “la nostra Associazione, in sintonia con la Prefettura, la Camera di Commercio, le Istituzioni, determinata in un lavoro a difesa della cultura della legalità – ha sottolineato il presidente provinciale Ascom Giulio Felloni – è necessario mettere un freno deciso alla piaga cronica dell’abusivismo perché quest’ultimo crea una pericolosa concorrenza, assolutamente sleale, verso quanti operano invece nel rispetto delle regole fiscali, sanitarie, di sicurezza sul lavoro. E’ un impegno a partire dal basso nel quale sensibilizzare in primis i consumatori che se acquistano prodotti falsi e contraffatti si rendono complici di fatto di reati, quali ad esempio lo sfruttamento del lavoro minorile”.
Il nuovo servizio, a titolo gratuito, intende “Favorire – ha spiegato il direttore generale Ascom Ferrara Davide Urban – la raccolta di segnalazioni da parte di imprenditori e cittadini sulle attività abusive, con particolare riferimento al settore dell’alimentare. Le segnalazioni verranno poi trasmesse agli organi preposti a tale compito di controllo. Segnalare il comportamento abusivo a “SPORTELLO ABUSIVISMO” è semplice: basterà inviare un’email a sportelloabusivismo@ascomfe.it , indicando il proprio nome e cognome, indirizzo e recapito telefonico e circostanziare il fatto che si vuole evidenziare”.
“Lo Sportello Abusivismo – ha commentato nel suo saluto il Viceprefetto dr.ssa Niglio – è in linea con l’obiettivo comune di diffondere una cultura della legalità. Un lavoro che la Prefettura sta sviluppando in questi anni con una specifica attività di sensibilizzazione istituzionale svolta in sinergia con altri soggetti e denominata Un Mare di Legalità”
“Non c’è dubbio – ha dichiarato Mauro Giannattasio, Segretario Generale della Camera di Commercio di Ferrara – che la pericolosità sociale della contraffazione, anche nella nostra provincia, sia dato ormai acclarato. A fronte di un comportamento dei consumatori, soprattutto giovani, che sembra sempre più orientato a non considerare l’acquisto come un atto responsabile, la risposta delle istituzioni non può che essere anzitutto incentrata sull’informazione qualificata, prima che sulla repressione”. Un impegno condiviso dalla pubblica amministrazione: “In un momento di congiuntura economica così negativa ha spiegato Roberto Serra, neo assessore al Commercio del Comune di Ferrara – il fenomeno dell’ abusivismo commerciale è particolarmente fastidioso soprattutto per quelle attività, che invece lavorano secondo i principi della legalità. Lo smercio di prodotti spesso anche nocivi alla salute delle persone, occupazione dello spazio pubblico senza autorizzazione possibile intralcio alla normale viabilità, eventuale danno al pubblico decoro, e non per ultimo in ordine di importanza l’ evasione a danno dello Stato. Purtroppo amministrativamente ancora non si e’ giunti ad una efficace azione di contrasto del fenomeno; a livello locale, il Comune di Ferrara si sente impegnato nel concertare con gli altri Enti Pubblici quelle misure ancora da applicare utili a limitare al massimo questa piaga”.
Il fatturato sottratto al mercato legale si aggira annualmente, a livello nazionale, sugli 8,8 miliardi di Euro: i settori coinvolti sono molteplici. L’abusivismo e la concorrenza sleale riguardano, oltre la ristorazione fuori dalle regole (false sagre, falsi agriturismi etc…), anche l’acquisto di prodotti con false griffe, contraffatti, con un marchio non originale, imitazioni degli originali, lo scarico da Internet di musica, film, videogiochi, in qualche modo pirata (download gratis), o il noleggio/acquisto irregolare di film o videogiochi, l’utilizzo di servizi – anche di natura professionale – prestati da soggetti senza i regolari permessi (es. guida turistica abusiva, etc.), l’abusivismo nel settore dell’artigianato, ecc. Il fenomeno è leggermente più diffuso tra le donne e i giovani (specialmente con un titolo di studio medio-basso). Tra i prodotti acquistati in qualche modo “fuori dalle regole” spiccano quelli dell’abbigliamento (41,2%), gli alimentari, bevande incluse (28,7%), gli occhiali (26,7%), la pelletteria (26,9%), le scarpe e calzature (21%), i profumi e i cosmetici (18,1%), i farmaci (15,6%) e i prodotti parafarmaceutici (14,9%), spesso acquistati su siti Internet non italiani.

nella foto da sx: il segretario della Camera di Commercio Giannattasio, il Viceprefetto Niglio, il presidente provinciale Ascom Felloni, l’assessore Serra, il direttore generale Ascom Urban ed il vicepresidente provinciale Ascom Amelio

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