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Zappata, allievo di Rossini eletto a Urbino Maestro di cappella

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MUSICI FERRARESI DELL’OTTOCENTO / FILIPPO ZAPPATA E FEDERICO SARTI

Filippo Zappata – Nativo di Ferrara (1817-1878), fu allievo del grande Gioachino Rossini presso il Liceo di Bologna nel 1841 e solo tre anni più tardi, nell’agosto del 1844, il municipio di Urbino lo elesse Maestro della cappella metropolitana. Il suo estro musicale rifulse nelle opere sacre, come ad esempio la Messa a piena orchestra eseguita nel luglio 1853 a Lugo (Bo), lodata per «la fecondità dei pensieri, la filosofia dell’espressione», o come la tragedia Abderamo o l’Assedio di Granata, eseguita sempre a Lugo nel 1859, o ancora come la Paola Monti rappresentata a Bologna nel 1862. Zappata venne anche nominato Maestro di cappella dal consiglio comunale di Comacchio, la cittadina dov’era nato. La sua opera più celebre e meglio riuscita è forse la Messa funebre a tre voci, definita «un’opera meravigliosa», «un capolavoro di musica liturgica». La lapide onoraria collocata davanti alla sua casa porta questa iscrizione: “Filippo Zappata / Comacchiese / Il suo genio grande / e alla musa rossiniana ispirato / nel teatro e nel tempio / effuse / melodie sublimi / Di merito più che di nome / insigne / onorò / l’arte e la patria”.

Federico Sarti – Nativo di Cento (Fe) e violinista di talento, Federico Sarti (1858-1921) ricevette in eredità dal padre – Leone Sarti, insegnante di violino presso le scuole musicali della città del Guercino – la passione per la musica, che lo portò ad affermarsi nell’attività concertistica nella limitrofa Bologna, oltre che emulare il padre nell’insegnamento. La carriera di Sarti si sviluppò su due piani: come solista e come concertista, in questo secondo caso soprattutto quale componente del famoso “Quartetto bolognese”, insieme a Consolini, Massarenti e Serrato.

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Riccardo Roversi

È nato a Ferrara, dove si è laureato in Lettere e vive tuttora. È critico letterario e teatrale per varie testate (anche on-line) e direttore responsabile di alcuni periodici. Ha scritto e pubblicato numerosi libri: poesia, teatro, saggistica. La sua bibliografia completa è consultabile nel sito: www.riccardoroversi.onweb.it.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)