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Mumolo, Calvano, Zappaterra e Caliandro (Pd): “Campo nomadi di Ferrara, dalla lega pochi fatti e scarsissima trasparenza”

Da: Ufficio Stampa Gruppo Partito Democratico

«Avevamo chiesto alla Giunta leghista guidata da Alan Fabbri quali soluzioni concrete avevano intenzione di adottare per il campo nomadi di via delle Bonifiche a Ferrara. Sono passati quasi 2 mesi e tutto tace». Lo dicono dalla Regione Emilia-Romagna, i consiglieri Pd Antonio Mumolo, Paolo Calvano, Marcella Zappaterra, e il capogruppo Stefano Caliandro.

«Il vicesindaco Nicola Lodi, aveva annunciato di voler chiudere il campo nomadi con un’ordinanza entro luglio, ma ha realmente preso in considerazione il rispetto delle esigenze di queste famiglie, dei soggetti più fragili, come i minori, i disabili e gli anziani? – incalzano i dem –. Pare di no, visto che alle domande poste l’amministrazione non fornisce alcuna indicazione. Il Comune ha risposto solo che 13 persone sono state collocate a Monestirolo, ma non ha risposto in merito alla collocazione dei restanti nuclei familiari e nemmeno sulla loro consistenza numerica e sulla presenza o meno di minori, disabili e anziani».

Inoltre, aggiungono i dem: «il Comune di Ferrara non specifica quali siano le misure abitative che si intendono attivare a regime e su lungo periodo, visto che si parla solo di collocazione “in via straordinaria”. Infine, c’è la totale assenza di trasparenza sui costi, sull’attivazione di azioni di accompagnamento e mediazione sociale e sulla previsione di misure a sostegno di queste famiglie. Di fronte a questa situazione vediamo la totale incapacità dell’amministrazione leghista nel dare risposte ai ferraresi ma soprattutto preoccupa la mancanza di limpidezza che questa Giunta ha nei confronti dei cittadini. I ferraresi meritano risposte su costi e ricollocazione delle famiglie”.

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Riceviamo e pubblichiamo



PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)