di Maria Luigia Giusto
In questa stagione di acqua che compare in diverse forme viene da domandarsi come potremmo viverne senza. L’acquazzone che inonda i marciapiedi e fa correre al riparo sotto i tetti sporgenti ne ricorda la potenza. La nebbia in strati di velo e di fumo placa e rallenta la frenesia quotidiana. La brina cristallina sui bordi fogliari disegna rilievi scolpiti nella natura delle cose fragili. Le goccioline che impregnano il labbro ad un complimento scaturiscono dal nostro pozzo interno. L’acqua siamo noi.
“Ma guardate l’idrogeno tacere nel mare, guardate l’ossigeno al suo fianco dormire. Soltanto una legge che io riesco a capire ha potuto sposarli senza farli scoppiare”
Fabrizio De Andrè
Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…
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Redazione di Periscopio
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