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Da: Movimento 5 Stelle Ferrara

Una piantumazione di 300 piante, giovani alberi della nostra flora autoctona destinati a diventare un bosco all’interno di un’area di riequilibrio ecologico alle soglie della città, un’area di particolare pregio naturalistico e il cui valore ecologico è amplificato dalla funzione di attenuazione delle problematiche di inquinamento del sottosuolo che hanno reso tristemente noto negli anni scorsi il quadrante est della città. Un bosco “per ossigenare l’aria”, titolavano i giornali all’indomani del giorno dell’inaugurazione dei lavori di progettazione e piantumazione ,gestiti dall’Associazione Nazionale UPM (Un Punto Macrobiotico) del Prof Mario Pianesi, dall’Ufficio Verde del Comune di Ferrara e dell’Istituto Tecnico per l’Agricoltura “F.lli Navarra”. Poteva essere un lodevole esempio di gestione del territorio periurbano che aveva ricevuto il patrocinio, oltre che del Comune di Ferrara a cui appartiene l’area, anche di autorevoli sigle come ONU, UNESCO, Ministeri Ambiente e Agricoltura, Regione Emilia Romagna, Corpo Forestale dello Stato. Ma dopo la parata mediatica del 10 Marzo scorso con tanto di Assessore Modonesi e i volonterosi ragazzi dell’Istituto Agrario F.lli Navarra accompagnati dai loro insegnanti , il” Bosco per la Città” è stato completamente abbandonato. Le giovani plantule, rimesse in piedi dopo i primi temporali primaverili da qualche abitante dell’area, sono state poi sommerse dalle erbe in competizione, mai soccorse da irrigazioni per il caldo estivo e a fine estate, un paio di giorni fa, sono finite sfibrate e frantumate sotto la grossa trincia a cui è stata affidata la pulizia dall’erba e sterpaglie dell’area. Se sia stato un grave errore per mancanza di comunicazione e controllo del lavoro lo abbiamo chiesto in un’interrogazione all’Assessore Ferri, così pure di chi fosse la responsabilità della gestione di questo giovane impianto,così trascurato, finito con lo scempio della distruzione totale. Chiediamo anche se per questo progetto, fallito miseramente per incuria, incompetenza e mancanza di professionalità di chi opera nel verde, sono stati spesi soldi pubblici. Tutto ciò che rimane del” Bosco per la città” è il ricordo dell’ennesima operazioni di immagine che l’amministrazione utilizza per fregiarsi di un’anima ecologista che non ha , vista l’incuria nella gestione del verde pubblico in moltissime zone della città di cui i frequenti abbattimenti di grossi alberi dentro e fuori le mura sono l’esempio più conosciuto, ma non certo l’unico.

OGGETTO: Interrogazione “Un bosco per la città. 300 piante falciate”.

Premesso che

Giovedì 10 marzo 2016 , nella zona compresa fra  via Lanfranco Caretti (a fianco dell’impianto di depurazione) e via dei Gerani, fu avviata una operazione di piantumazione di circa 300 essenze arboree (aceri campestri, bagolari, crespini, frassini angustifolia, frassini orniello, gelsi bianchi, noccioli, prugnoli, sanguinelli, e tamerici) nell'area di riequilibrio ecologico “Schiaccianoci” a Ferrara.

Tenuto conto che

Tale iniziativa rientrava nel Progetto “Un Bosco per la Città” ideato dal Prof. Mario Pianesi ideatore, fondatore e presidente dell’Associazione Nazionale e Internazionale UPM “Un Punto Macrobiotico”. Il progetto consisteva nella messa a dimora su terreni pubblici, individuati dalle Amministrazioni coinvolte, di piante autoctone latifoglie, in spazi interni o circostanti gli abitati, per costruire fasce verdi intorno e dentro le città. Tale iniziativa era patrocinata dal Comune di Ferrara oltre che di Onu, Unesco, Unccd, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del mare, Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, del Corpo Forestale di Stato e di numerosi Consigli Regionali. Tale progetto, elaborato dall’Associazione “Un Punto Macrobiotico” in sinergia con la Regione Emilia – Romagna, è stato realizzato grazie all'azione congiunta della stessa Associazione, dell’Ufficio Verde del Comune di Ferrara e dell'Istituto Tecnico per l’Agricoltura “F.lli Navarra” che hanno collaborato per la buona riuscita di tutte le sue fasi (progettazione, realizzazione e monitoraggio)

Preso atto che

L’area indicata in premesso, dove erano stati piantati 300 alberi , è stata oggetto di sfalcio recente (19 settembre 2016) e figura ora completamente priva degli alberi suddetti, che sono stati falciati con l’ausilio di trattori e apposita attrezzatura per lo sfalcio, come documentano le fotografie che alleghiamo, scattate il 20 settembre 2016, per cui dei trecento alberi non rimangono nemmeno le canne di sostegno delle giovani piante descritte in premesso si interroga il Signor Sindaco e la Giunta per sapere: Perché tali piante oggetto di così accurate progettazioni e sinergie comunali, regionali, nazionali e internazionali ( http://www.cronacacomune.it/notizie/27846/un-bosco- per-la- citta-trecento- nuove-piante- a-dimora- per-ossigenare- laria.html) sono state falciate. Come sia stato possibile che tale pregevole iniziativa ecologico ambientale, che ha visto anche la presenza dell’assessore comunale ai lavori pubblici Aldo Modonesi, in occasione della piantumazione iniziale (10/3/16) , sia stata completamente vanificata 6 mesi dopo. A chi era stata affidata la gestione del giovane bosco, abbandonato per mesi tra le sterpaglie senza alcuna cura e manutenzione adeguate ( pulizia dall’erba e irrigazione) per la buona riuscita dell’impianto. Chi ha eseguito lo sfalcio che ha annullato completamente il progetto di rinaturalizzazione e di chi è la responsabilità dell’affidamento dei lavori di manutenzione del verde nell’area Schiaccianoci
Quale tipo di investimento economico ha richiesto questo progetto di piantumazione e da dove provenivano le risorse pubbliche impegnate

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