Mostre sul fiume Po e su Lucrezia: dal mare Lucio Scardino anticipa i progetti per Ferrara
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Un ferrarese che tutte le estati trasmigra in riva al mare di Romagna, ma che la sua città se la porta sempre con sé e non smette mai di sentirsela e avercela intorno, anche quando sbuffa e dice “qui sì che mi rigenero”.
Quella del critico d’arte ed editore Lucio Scardino, infatti, è una casa del mare romagnolo con le pareti tappezzate dai dipinti del fiume Po e da rivisitazioni del Duomo di Ferrara, gli scaffali pieni di libri d’arte e una collezione di piatti e zuppiere che sembrano quelli di una vecchia signora inglese e che – quando li osservi meglio – scopri che invece hanno disegnato sopra il Castello Estense rivisitato in chiave avventurosa, nelle tinte monocrome del blu, del color ruggine o del marrone sulla porcellana bianca dove galleggia persino un veliero.
Qui, nell’appartamento tra i pini marittimi di Lido di Classe, tra Ravenna e Cervia, il critico d’arte ferrarese Lucio Scardino si trasferisce nel periodo estivo senza rinunciare alla compagnia delle opere di artisti a lui cari. Tra i 250 pezzi di questa collezione variegata di tele, sculture e schizzi c’è un disegno di Jenny Bassani, sorella dello scrittore Giorgio, con la borgata di Quacchio ripresa nel 1943, qualche mese prima dei bombardamenti.
Poco più in là, sulla parete c’è uno scorcio del fiume Po, colto poco prima dell’alluvione da Gastone Gaddi, nel 1951. Sculture e quadri sul tema di San Sebastiano si mescolano a un olio su tavola di Augusto Droghetti che – spiega Scardino – “rende bene le atmosfere e la prospettiva del fiume, con la visione dell’isola bianca di Pontelagoscuro sullo sfondo”. Così, tra una passeggiata in spiaggia e una capatina nella sala del cinema all’aperto, il critico-editore medita e studia, organizza e riflette, preparando lo sbarco cittadino d’autunno. Perché Ferrara, Scardino, ce l’ha sempre in testa, negli occhi e tra le dita. Ecco allora che sul tavolone rotondo, vicino alla caraffa di tè freddo e ai frollini, salta fuori un catalogo di disegni di paesaggio e il volume con il romanzo dedicato alla “Famiglia” di Lucrezia Borgia, raccontata nientemeno che dall’autore del “Padrino”, Mario Puzo.
“Sto preparando due mostre” racconta il critico ed editore.
“Paesaggi d’acqua” è il titolo dell’esposizione che verrà inaugurata venerdì 27 settembre 2019 alla galleria Fabula Fine Art (via del Podestà 11, Ferrara) con “una quindicina di opere sul Po che andranno dall’inizio del ’900 ai giorni nostri”. Neanche a dirlo “non si tratterà di una mostra di cartoline illustrate, ma di collage d’arte moderna che rievocano il mito di Fetonte (autrice Rita Da Re), acquerelli degli argini fluviali, chiatte, barche, anse e golene; e poi immagini rievocative del mito delle ‘anguane’, le sirene che la leggenda vuole che popolino le acque dolci e le rive fluviali come quella del ‘Notturno sul Po’ realizzata da Oreste Forlani attorno al 1905″. Una versione concettuale del Po quella contenuta nell’opera di Daniele Cestari: “Qui – fa notare il curatore della mostra – il fiume è condensato in una striscia color smeraldo, unica traccia di colore sulla carta che riproduce la facciata di Porta Paula. In questo punto di ingresso a Ferrara, infatti, è stata rinvenuta un’antica barca che testimonia la presenza del corso d’acqua nei secoli passati, anche se ormai si trova all’asciutto da tempo”.
L’altra mostra in fase di programmazione è quella dedicata a “Lucrezia Borgia” con “una quindicina di opere ispirate alla duchessa ferrarese e che sta appositamente realizzando il pittore fiorentino Impero Nigiani”. Quest’altra mostra verrà allestita in dicembre 2019, sempre alla galleria Fabula Fine Art (via del Podestà 11, Ferrara).
“Paesaggi d’acqua”, 27 settembre-15 ottobre 2019, galleria Fabula Fine Art, via del Podestà 11, Ferrara. Ingresso libero.
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Giorgia Mazzotti
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