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Mostra dedicata a “Galileo Cattabriga” dal 12 ottobre 2019

Articolo pubblicato il 9 Ottobre 2019, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Ufficio Stampa Comune Bondeno (FE)

Fabio Bergamini Francesca Aria Poltronieri: “Una mostra per completare un percorso storico e di ricerca sull’arte del nostro maestro più importante”.

Parlare di Galileo Cattabriga significa, molto semplicemente, occuparsi di uno dei maggiori artisti del territorio matildeo. Un pittore che, non a caso, vede a lui dedicata la pinacoteca civica della città, in piazza Garibaldi. La stessa che ospiterà le sue opere (dal 12 ottobre all’8 dicembre) nella prosecuzione di un percorso di studio e ricerca che sta coinvolgendo da anni numerosi esperti. Tra loro, Daniele Biancardi (dell’Associazione Bondeno Cultura), don Franco Patruno, Franco Farina, Elisabetta Lopresti, per citarne soltanto alcuni. Studiosi che, nel corso dei decenni, hanno contribuito a ricostruire la storia artistica di Cattabriga, “recuperando” nelle collezioni di privati diverse opere, ed anche ricostruendo un percorso di taccuini, schizzi e bozzetti che, altrimenti, sarebbero finiti nell’oblio. «Occuparsi di Galileo Cattabriga – dicono il sindaco di Bondeno, Fabio Bergamini, e l’assessore alla cultura, Francesca Aria Poltronieri – significa fare luce su aspetti del nostro territorio che riservano sempre novità e curiosità interessanti. Infatti – continuano – l’artista ha sempre mantenuto un legame particolare con il suo territorio d’origine, anche quando ha vissuto in Francia, incontrando artisti che hanno contribuito ad arricchirne il background culturale». Alcuni nomi dei personaggi della cultura incontrati da Cattabriga sono da ricondurre ad Angelo Longanesi Cattani, ma anche Tito, Bassani, De Pisis, Funi e persino Baudelaire. Tra le opere più celebri di Galileo Cattabriga ci sono quelle che rappresentano la cattedrale di Notre-Dame, inghiottita dalle fiamme soltanto alcuni anni fa. Ma c’è un Cattabriga meno “celebre”, «quello che ci rimanda alle nostre terre, alla vita agricola, alle antiche corti coloniche, che sono state raffigurate dalle sue pennellate, forti e decise – concludono Bergamini e Poltronieri –. Sicuramente, ripresentare queste opere al pubblico significa fare nuova luce sulla storia del nostro territorio, in particolare nel 50° anniversario della morte».
Sabato 12 (ore 16), durante nel cerimoniale della fiera è prevista un incontro in sala consiliare aperto al pubblico, con presenti le autorità locali, Daniele Biancardi ed il critico d’arte Gianni Cerioli.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani