da: organizzatori
Il 9 Maggio a Berra si terrà una interessante esposizione d’arte presso le stanze dell’ex merceria di paese, situata in Piazza Repubblica al civico n. 14. Potrà essere l’occasione, magari mentre ci si reca alla contemporanea e ben nota Sagra paesana del Bruscandolo, per ammirare le opere di giovani e talentuosi artisti che hanno nel territorio una parte delle loro radici.
I locali saranno accessibili dalle ore 15, per tutta la giornata, fino alla mezzanotte.
Tra gli espositori possiamo trovare nomi più o meno noti, ma comunque meritevoli di interesse, del panorama territoriale ferrarese.
Come David Orlandini, tra gli organizzatori dell’allestimento, in cui è evidente il grande lavoro di approfondimento realizzato negli anni sulle potenzialità espressive del collage e dello stucco, senza rinunciare all’originaria passione per la pittura nella sua realizzazione più classica. Opere in cui è ampio l’uso del dripping, ma imbrigliando le teorie del caos che hanno reso celebre questa tecnica entro i confini del proprio occhio e della propria immaginazione, a restituire allo spettatore figure sfumate ma ben definite, emozionalmente ineccepibili.
Màrcia Rocha, artista brasiliana che da anni vive ed ha messo le proprie radici nel territorio ferrarese, tra l’altro assidua collaboratrice del Teatro Comunitario di Pontelagoscuro. Il Brasile, nella sua quintessenza più celebrata: un’esplosione di colore che gratifica gli occhi, che spinge lo spettatore al movimento, lo porta all’allegria in un percorso di danza con l’autrice.
In Roberto Lacentra troviamo invece una dimensione onirica mai completamente slegata dal quotidiano, che sa acquisire anche l’estensione della critica sociale, ironica e mai scontata. Ottima la tecnica pittorica, con un tratto sapiente e ben distinto. Nel ricorso al collage, anche il gesto della sovrapposizione è gesto artistico.
Gabrio Vicentini, ci riconduce al classicismo dell’uso del colore, per ricreare le dimensioni più o meno esplorate delle luci e delle ombre. Qui è la luna ad albeggiare, a proiettare lo spettatore verso un nuovo giorno in cui, mano sulla spalla, l’artista lo invita ad una positiva speranza.
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