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da: organizzatori

Si è inaugurata sabato 23 maggio scorso la mostra bibliografica Il gusto nei libri, ricettari e usi gastronomici tra gli scaffali della Biblioteca comunale Ariostea di Ferrara.

In questa occasione si è potuto gustare un assaggio del famoso pampapato accompagnato da un buon bicchiere di vino offerti da Ferrara store, negozio di prodotti tipici ferraresi situato in Piazza della repubblica, 23 che ha messo gentilmente a disposizione anche una suggestiva esposizione di salami, pampapati, pane ferrarese, riso, ecc.

L’esposizione, curata da Arianna Chendi e Angela Poli, intende accompagnare il visitatore lungo un percorso, più tematico che cronologico, attinente il cibo e l’alimentazione raccontato dai libri e dai documenti presenti nelle raccolte della Biblioteca comunale Ariostea.

Il viaggio proposto parte dall’attività dei più celebri scalchi e trincianti del Rinascimento, un nome su tutti Cristoforo Messisbugo con il suo celeberrimo Banchetti, compositioni et vivande come omaggio iniziale alla Corte ferrarese; si prosegue con la presentazione di alcune delle opere classiche della cucina medievale e rinascimentale: da notare la proto-edizione del 1475 del De honesta voluptate et valetudine del Platina per l’eleganza e sobrietà dei caratteri e la freschezza e attualità delle ricette descritte o la vignetta xilografica dell’Epulario del Rosselli, raffigurante l’interno di una cucina con i lavoranti intenti alla preparazione dei cibi.
Non può mancare un riferimento al mondo agricolo attraverso la presentazione di alcuni classici trattati di agricoltura illustrati da splendide tavole.

L’atmosfera del lavoro dei campi emerge in tutta la sua concretezza dal Libro dei contadini autografo di Ludovico Ariosto: nella sala che ospita la sua tomba, è possibile far dialogare in un confronto ideale i versi dell’Orlando furioso con le più prosaiche parole dell’uomo che attende agli affari di casa, occupandosi di animali, pelli e rapporti tra i lavoranti.

Proseguendo si avrà un piccolo cenno ai trattati medico-sanitari che dispensano consigli anche sull’alimentazione, come quello del dottor Fletcher (sec. XIX) che consiglia di masticare ogni boccone cento volte.
Ancora, si segnala Il ghiottone errante, 1935 prima guida enogastronomica italiana e alcune piccole curiosità ferraresi come la Zzirudela di Ugo Vasè in occasione di un pranzo sociale nel 1921 o la Settimana del mangiarino ferrarese, concorso a premi tra i ristoranti cittadini del 1962.
Seguono vetrine dedicate ad alcuni cibi tipici: il pane e il salame; i pesci e l’anguilla tipici di un territorio un tempo prevalentemente acquatico; i prodotti orticoli e la frutta, il formaggio, il vino e il dolce per eccellenza della nostra tavola: il pampapato.
Da notare, tra l’altro, un articolo di Corrado Govoni sul pane; un divertentissimo disegno di un’anguilla pescata nelle Valli di Comacchio nel Settecento; un curioso manoscritto del bottigliere di papa Paolo III, del 1539, vera e propria disamina sulla qualità dei vini presenti sul territorio italiano; un piccolo libro del XVII secolo dedicato al cioccolato del medico spagnolo Antonio Colmenero de Ledesma dove si menziona la bevanda calda per la prima volta, solo per citarne alcune.

La mostra rimane aperta fino al 30 luglio con il seguente orario:
dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18,30; il sabato dalle 9 alle 12,30.

Visite guidate su prenotazione
0532/418200 o chendi.ariostea@edu.comune.fe.it; a.poli@edu.comune.fe.it

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