Di tutti i cretini che riempiono il mondo di aria fritta ce n’è uno che da sempre è un precursore: Noel Gallagher.
Dai tempi in cui si miracolò la vita con Wonderwall e infinita sequela di scopiazzature tutte uguali, questa barzelletta vivente non perde l’occasione di tenere la bocca chiusa.
Fra le liti con quell’altro pagliaccio di suo fratello e i dischi che ci infligge almeno da vent’anni il nostro eroe ha sempre trovato 10.000 modi per confermarsi la rockstar più inutile di sempre.
In questi giorni il nostro fine analista se n’è uscito con una profezia che annuncia in pompa magna la fine di vinile e cd entro il 2019.
Ok.
Ma non è che forse finiranno i suoi di dischi e cd?
Non è che forse persino i suoi devoti fan si stancheranno di comprare i suoi dischi nuovi contenenti il solito monopezzo?
Lo sappiamo tutti che si vendono meno dischi, ben svegliato sig. Gallagher.
Ma di sicuro il trend non è iniziato adesso.
E c’è un unico settore della discografia che continua e continuerà a vendere ed è il settore indipendente.
Il nostro bell’addormentato è contento di essere in cima alle classifiche inglesi ma ci resta male quando vede che i numeri alla fine non sono quelli del 1994.
Forse il nostro signor monociglio non sa che se i Dead Moon decidessero, a sorpresa, di fare un disco anche nel 2020, i soliti affezionati fan dei Dead Moon lo compreranno a scatola chiusa.
Allora il punto è un altro, signor Gallagher: i numeri sono finalmente diversi ANCHE PER TE ma sappi che per qualcuno non cambierà niente.
Quindi ripeto: la pacchia è finita solo per i vecchi tromboni e chi si è sempre accontentato di poco continuerà ad accontentarsi di quel poco.
Comunque puoi stare tranquillo.
Nel caso il tuo monopezzo non sia più in grado di pagarti le supernove di champagne potrai sempre portare il tuo monociglio in qualche studio della BBC a commentare le partite.
Non sarai mai divertente come il tuo concittadino Mark E. Smith ma vai tranquillo.
Qui c’è il caffè, dormito bene?
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