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Vincitore di tre Nastri d’Argento, tre candidature a David di Donatello, il divertente ‘Come un gatto in tangenziale‘ racconta di Giovanni (Antonio Albanese), presidente di un think tank, alle prese con la figlia Agnese (Alice Maselli) che intreccia una storia d’amore adolescenziale con Alessio (Simone de Bianchi), del difficile quartiere romano detto Bastogi. Un non luogo, fatto di storie di vita complesse e intrecci delle più disparate comunità.
Anche la madre di Alessio, Monica (Paola Cortellesi), non vede di buon occhio una storia fra due ragazzi di estrazione tanto diversa, appartenenti, a suo avviso, a mondi opposti non comunicanti. Ragionando solo con gli occhi di due innamorati, Agnese e Alessio non vedono però tutti quegli ostacoli: non lo sono il quartiere fitto di graffiti che cade a pezzi, i diversi stili di vita, la caotica coccia di morto (lido di Fiumicino) contro la tranquilla Capalbio, i padri – Giovanni, pensatore che frequenta Bruxelles, contro Sergio (Claudio Amendola) che invece entra ed esce dal carcere- o le madri, la senza lavoro Monica contro Luce (Sonia Bergamasco), trasferita in Francia, dove coltiva lavanda per profumi, sentendosi francese.

Quando Luce rientra dalla Francia, Monica invita tutta la famiglia a pranzo a casa sua. Qui irrompe Sergio, appena uscito dal carcere grazie a un indulto, che manifesta il proprio disprezzo per le rispettive professioni dei genitori di Agnese. Luce è scioccata dal contesto, il caso regna sovrano, insieme a malintesi e colpi di scena. Non si è uguali, inutile illudersi, si pensa da entrambe le parti. Un divario difficile da colmare. Un centro ricco e prospero e una periferia caotica e perduta che non comunicano, intellettuali-borghesi e storie di emarginazione che appaiono lontano anni luce. Ma Monica si informerà sui fondi europei, quelli di cui tanto parla Giovanni, alla ricerca di uno spiraglio, di una rinascita che si può sempre sperare. E che a chi sogna e sa impegnarsi apre ogni porta.

Una commedia ironica ma un po’ amara, che fa riflettere.

Come un gatto in tangenziale, di Riccardo Milani, con Paola Cortellesi, Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Luca Angeletti, Antonio D’Ausilio. Italia, 2018, 98 mn.

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Simonetta Sandri

E’ nata a Ferrara e, dopo gli ultimi anni passati a Mosca, attualmente vive e lavora a Roma. Giornalista pubblicista dal 2016, ha conseguito il Master di Giornalismo presso l’Ecole Supérieure de Journalisme de Paris, frequentato il corso di giornalismo cinematografico della Scuola di Cinema Immagina di Firenze, curato da Giovanni Bogani, e il corso di sceneggiatura cinematografica della Scuola Holden di Torino, curato da Sara Benedetti. Ha collaborato con le riviste “BioEcoGeo”, “Mag O” della Scuola di Scrittura Omero di Roma, “Mosca Oggi” e con i siti eniday.com/eni.com; ha tradotto dal francese, per Curcio Editore, La “Bella e la Bestia”, nella versione originaria di Gabrielle-Suzanne de Villeneuve. Appassionata di cinema e letteratura per l’infanzia, collabora anche con “Meer”. Ha fatto parte della giuria professionale e popolare di vari festival italiani di cortometraggi (Sedicicorto International Film Festival, Ferrara Film Corto Festival, Roma Film Corto Festival). Coltiva la passione per la fotografia, scoperta durante i numerosi viaggi. Da Algeria, Mali, Libia, Belgio, Francia e Russia, dove ha lavorato e vissuto, ha tratto ispirazione, così come oggi da Roma.


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