‘Molly Bloom’, Joyce in scena a Ferrara Off
Tempo di lettura: 2 minuti
Da: Ferrara Off
Sabato 5 novembre l’appassionato monologo finale dell’Ulisse, interpretato da Diana Höbel
Una serata dedicata all’Ulisse di James Joyce, per celebrare la passione totalizzante, contrapposta eppure vincente sulla transitorietà, sulla precarietà di ogni relazione umana.
Sabato 19 novembre alle 21 Ferrara Off ospiterà l’attrice Diana Höbel, nei panni di ‘Molly Bloom’.
Lo spettacolo porterà in scena il celebre monologo che chiude il capolavoro letterario di Joyce, flusso di coscienza libero e disinibito durante il quale Molly – moglie del protagonista Leopold Bloom – trascorre la notte insonne ripensando agli uomini che ha incontrato. I ricordi, che le impediscono di addormentarsi, attraversano ogni genere di fantasie e perversioni: una marea conturbante di immagini sulle quali si innesta in modo ricorrente la gelosia verso il marito, certamente traditore. Una marea che si conclude resuscitando ai sensi l’ebbrezza provata nell’accettare la proposta del futuro sposo.
«Il monologo, rappresentato in versione ridotta, corre verso la rievocazione di quell’istante – racconta l’attrice -. La passione è assoluta. Pura, perché non ancora inficiata dalla consapevolezza della caducità di ogni trasporto, percepita da sensi non ancora saturi. Pura nel pronunciamento del primo, fatidico, sì». ‘Molly Bloom’ è la vita percepita nella prima giovinezza, in tutta la sua accecante forza, quando i colori, i sapori, le sensazioni sono assoluti ed estremi. Un’occasione per rivedere sul palcoscenico di viale Alfonso I d’Este 13 il talento di Diana Höbel, artista e autrice che ha lavorato con registi del calibro di Luca Ronconi, Massimo Castri, Thierry Salmon, Gabriele Vacis e Serena Sinigaglia, già ospite di Ferrara Off nel 2015 per la rappresentazione di ‘Micòl e le altre’.
I biglietti per lo spettacolo si possono prenotare scrivendo a info@ferraraoff.it oppure telefonando al numero 3336282360. Ingresso euro 8 soci Ferrara Off, euro 5 under 20, euro 10 non soci (comprensivi di tessera associativa).

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani