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Mobilitazione del 30 gennaio: aderiscono anche i sindacati dei lavoratori

Articolo pubblicato il 22 Gennaio 2020, Scritto da CIA FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Ufficio Stampa di CIA Ferrera

Saranno in piazza accanto agli agricoltori a sostegno del personale impiegato nel settore che rischia di trovarsi disoccupato a causa dei cali produttivi e dell’assenza di prodotto

FERRARA, 20 gennaio 2020 – Anche Cgl, Cisl, Uil, i principali sindacati dei lavoratori, hanno aderito alla grande mobilitazione organizzata da Agrinsieme Ferrara, che il prossimo 30 gennaio porterà in piazza gli agricoltori del Nord Italia.

“I problemi fitosanitari e la crisi di mercato – spiega il coordinamento di Agrinsieme – non ha messo in ginocchio solo le aziende e le cooperative agricole, ma ha letteralmente spazzato via 300mila giornate lavorative, provocando gravi danni a livello occupazionale. Intere famiglie si sono trovate senza reddito, perché non solo chi è occupato abitualmente nel settore ha lavorato meno, ma non è riuscito a raggiungere il numero di giornate per ottenere la cosiddetta “disoccupazione agricola”. E non parliamo di numeri irrisori: a Ferrara sono circa 5mila le persone impiegate nel comparto frutticolo, che lavorano in media 70 giornate se si occupano solo di raccolta, e un centinaio se lavorano nella trasformazione. Immaginiamo cosa succederebbe – continua Agrinsieme Ferrara – se le nostre aziende smettessero di produrre frutta e iniziassero a eradicare in massa i frutteti. Mancherebbero i nostri prodotti d’eccellenza, il reddito per le aziende e il lavoro per un numero di persone che, solo nel nostro territorio, è pari ai dipendenti dell’Ilva”.

“Pensiamo che l’adesione dei sindacati, che hanno riconosciuto il valore e la necessità della mobilitazione, sia un segnale forte e importante a livello sociale – conclude Agrinsieme Ferrara. Perché non esiste più la classica distinzione tra imprenditori proprietari delle aziende e “operai agricoli”, che magari hanno diverse esigenze e rivendicazioni. Questa situazione di crisi mette tutti sullo stesso piano, perché se il prodotto manca e le aziende non riescono a fare reddito, non c’è reddito per nessuno. Ecco perché ribadiamo l’universalità della manifestazione, che non riguarda solo il nostro settore ma tutti coloro che vivono e si nutrono di agricoltura, semplicemente mangiando quello che noi produciamo. Rinnoviamo, dunque, l’invito a tutta la cittadinanza perché il 30 gennaio scenda in piazza con noi”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
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PAESE REALE
di Piermaria Romani