Ministro Franceschini a New York: “MEIS pronto a partire. Ora sosteniamolo”
Tempo di lettura: 2 minuti
Da Organizzatori
“Sul Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, che stiamo per aprire a Ferrara, il Governo ha investito importanti somme e ora vogliamo raccogliere fondi, per garantirgli uno sviluppo. Tutti coloro che, qui in America, volessero supportarci – a partire dalle comunità ebraiche – sappiano che il loro contributo sarebbe fondamentale, per far vivere e conoscere il ricco e antichissimo retaggio dell’ebraismo italiano”.
Con queste parole, il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini ha fatto appello, ieri, all’ampio e autorevole pubblico che affollava il teatro dell’Italian Academy for Advanced Studies in America, presso la Columbia University, in occasione del confronto sul tema World Cultural Conservation. Italy at the Forefront: Innovation versus Constraints.
Conversando con il padrone di casa, lo storico dell’arte David Freedberg, che dirige la prestigiosa istituzione accademica di New York, Franceschini ha passato in rassegna i pilastri dell’attuale politica culturale italiana: dai caschi blu della cultura, ovvero la task force Unite4Heritage, promossa dall’UNESCO per salvare il patrimonio a rischio nelle zone di guerra, alla riqualificazione culturale delle periferie, dall’Art bonus alla cultura come strumento di dialogo, fino al MEIS, presentato come caso di studio.
A illustrare il Museo che sta sorgendo a Ferrara è intervenuto il suo Presidente, Dario Disegni, che ne ha spiegato le ragioni, legate all’unicità dell’esperienza ebraica nella nostra penisola: una presenza antica, integrata e che ancora oggi, dopo duemiladuecento anni, è parte del tessuto sociale del Paese. E a chi gli domandava “perché proprio a Ferrara?”, ha risposto che la città “è pregna di cultura ebraica da oltre un millennio e occupa un posto centrale nella storia dell’ebraismo”. Disegni si è, poi, soffermato sul progetto architettonico del MEIS, sottolineando il “risultato impeccabile dell’impressionante intervento di recupero dell’ex carcere”, e sui contenuti con i quali il Museo, il prossimo 13 dicembre, aprirà le porte al grande pubblico: un percorso che, con la mostra Ebrei, una storia italiana. I primi mille anni, racconterà le origini della storia ebraica italiana.
A rappresentare il MEIS all’Italian Academy, anche il Direttore Simonetta Della Seta. Oltre all’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Armando Varricchio, al Console Generale a New York, Francesco Gianuardi, e al Direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di NY, Giorgio Van Straten, l’interesse per il MEIS ha richiamato alla Columbia direttori e curatori di musei e centri culturali americani e italiani, a partire dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi e dal Museo Ebraico di Roma, e numerose personalità del mondo ebraico, tra cui il Presidente del Congresso Ebraico Mondiale, Ronald S. Lauder.

Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani